Un detto popolare, citato da Goethe, dice “Vedi Napoli e puoi muori”, ovvero dopo che hai visto le bellezze della città partenopea non hai più bisogno di vedere altro e puoi morire in pace.
Napoli, una chiassosa e caotica città del sud
E pensare che Napoli non era nella mia lista dei desideri! L’ho sempre considerata una caotica e chiassosa città del sud e dal momento che io stessa vivo in una caotica e chiassosa città del sud, sono sempre stata attratta da tutt’altro genere di scenari. Perché è la diversità quella che ci attrae, è la possibilità di scoprire qualcosa di nuovo ed inconsueto che stuzzica la nostra curiosità, è la voglia di novità il vero motore di spinta.
Eppure oggi che sono appena tornata da un viaggio intenso durato 3 giorni a Napoli, la mia opinione su questa città si è arricchita di nuovi orizzonti. È vero, Napoli è una città del sud chiassosa e caotica, ma è molto altro ancora, è un mondo tutto da scoprire tra le viuzze del suo centro storico, tra i cibi della tradizione che si tramandano da generazioni, tra la gente allegra e cordiale sempre pronta a farti sentire a casa. Napoli è storia, è arte, è cultura, è allegria, è il sole, è il cielo azzurro, è il mare, è l’orizzonte, è amore.
Mi sono rimaste addosso tante di quelle sensazioni belle e positive che ci tornerei molto volentieri, sia per vedere tutto quello che in questi giorni non sono arrivata a vedere, sia per potermi gustare l’atmosfera unica che questa città sa regalare.
Napoli e Palermo sono molto simili, sembrano due sorelle separate alla nascita, due sorelle che hanno in comune gli stessi tratti somatici ereditati da un’unica discendenza, ma con caratteri differenti, con modi di fare, usanze e tradizioni che partono dalla stessa desinenza ma finiscono per svilupparsi autonomamente. Ho amato Napoli fin dall’inizio, perché mi sono sentita a casa, ma allo stesso tempo mi sono sentita come proiettata verso nuove scoperte.
Questo viaggio non è stata una mia scelta. Diversi mesi fa ho partecipato ad un concorso fotografico promosso da Edreams su Instagram, che aveva per tema lo street food, e che metteva in palio un pernottamento di 2 notti in hotel 4 stelle a Napoli, un’esperienza gastronomica ed un libro della Lonely Planet sullo street food. Con mia grande sorpresa la mia foto è risultata vincitrice e la mia reazione si potrebbe paragonare alla gioia di Fabio Grosso dopo avere calciato il rigore decisivo nella finale dei Mondiali del 2006! Per fortuna ero da sola e nessuno mi ha vista!!!
Sono stati 3 giorni veramente intensi, durante i quali ho camminato parecchio come mia consuetudine, mandando in tilt il contapassi dello smartphone e mettendo a dura prova la mia resistenza fisica. Ma sono molto soddisfatta e se avessi avuto a disposizione più giorni avrei continuato a camminare ad oltranza! Il nostro hotel, Palazzo Decumani, si trova in pieno centro storico, a 20 metri da Spaccanapoli e a 50 metri da via San Gregorio Armeno. Una vera fortuna perché ci ha permesso di vivere da vicino questa realtà.
Il centro storico di Napoli
Spaccanapoli è una lunga e dritta via che vista dall’alto sembra proprio una riga che spacca in due la città, tutta stretta attorno ai palazzi che la delineano, alle bancarelle, ai tavolini dei ristoranti, ai negozietti e alle numerosissime persone che tutti i giorni vi transitano. Spaccanapoli è praticamente la cartolina di Napoli per eccellenza, quella che vede sfrecciare motorini con conducenti senza casco, quella che vede penzolare la biancheria da un balcone all’altro, quella dove storie e leggende finiscono per diventare un’unica cosa.
Una delle traverse più famose di Spaccanapoli è via San Gregorio Armeno, ovvero la via dei presepi. Siamo a giugno, manca ancora parecchio al Natale, ma qui nessuno sembra farci caso e tra le numerosissime bancarelle e negozi si possono ammirare ed acquistare tutti gli oggetti tipici del presepe: abitazioni, grotte, pastori, fornai, falegnami, pescatori, fabbri, suonatori, donne intente a lavare e stirare e molto altro ancora. La vera attrazione però sono i personaggi contemporanei poco convenzionali al presepe, come calciatori, cantanti, politici, attori, comici. Tra i tanti ho riconosciuto Sandra e Raimondo, Fedez e Chiara Ferragni, Henry e Meghan in abiti da sposi, Maradona, Pino Daniele, Trump, Malgioglio, e tutti quelli che riuscite ad immaginare. Non è fantastico tutto ciò?
Napoli e le sue chiese
Napoli è una città molto legata al culto religioso e lo dimostrano le tantissime chiese sparse praticamente dappertutto, da quelle più piccole a quelle imponenti, da quelle gotiche a quelle barocche, tutte ricche di arte e tradizione. Ovviamente non sono riuscita a vederle tutte ma quelle che mi hanno affascinata di più sono: il Duomo, ricco e sontuoso, famoso per la Cappella di San Gennaro dove si ripete il miracolo del sangue che si scioglie; la Chiesa del Gesù Nuovo, sita nell’omonima piazza, con la particolare facciata in stile bugnato e l’interno in stile barocco; la Chiesa di Santa Chiara, in stile gotico, ed il suo bellissimo chiostro maiolicato che mi ha lasciata a bocca aperta; la piccola Chiesa di Santa Maria delle anime del Purgatorio, in cima ad una scalinata delimitata da due teschi; la Cappella di San Severo, oggi chiesa sconsacrata, capolavoro barocco e famosa per la statua del Cristo Velato che desideravo vedere più o meno da circa 25 anni!
I simboli di Napoli
Nel nostro giro non sono di certo mancati i simboli di Napoli, come Piazza del Plebiscito, ovvero la piazza per i napoletani, forse il simbolo più famoso e rappresentativo della città. Qui, complice un misto di stanchezza ed istinto contemplativo, mi sono seduta su una panchina ad ammirare la Chiesa di San Francesco di Paola con il suo immenso colonnato, la gente che passava, le carrozze che portavano in giro i turisti, gli artisti di strada che ci proponevano il meglio del repertorio classico della musica napoletana, ed il cielo che ogni tanti mi ha regalato qualche nuvola interessante come quelle che piacciono a me. Cosa desiderare di più?
Esattamente di fronte alla Chiesa di San Francesco di Paola si trova il Palazzo Reale, con le sue infinite, bellissime, ricchissime e lussuosissime stanze interne da ammirare una per una. Praticamente un delle cose assolutamente da vedere a Napoli.
Altro simbolo di Napoli è la Galleria Umberto I, vicina a piazza del Plebiscito, costruita alla fine del 1800 come antenata dei più moderni centri commerciali. Qui infatti si trovano alcuni negozi, bar e ristoranti, nonché ritrovo di famosi artisti. La galleria ha un’architettura molto particolare, con 4 ingressi, le vetrate sul soffitto, archi, pavimenti con intarsi marmorei ed una cupola centrale. E’ uno di quei luoghi che ti fa venire voglia di avere sempre con te un grandangolo necessario per immortalare le geometrie delle linee e delle curve. Io il mio l’ho lasciato a casa (mi sto ancora mordendo le mani) ed ho cercato di sfruttare il fish eye della action cam. Era meglio il grandangolo!
Napoli dall’alto
Ma un viaggio a Napoli non è degno di nota senza una bella foto cartolina panoramica della città dall’alto. Si lo so è un classico, un clichè, una cosa vista e rivista che la potrebbe fare chiunque con un qualsiasi cellulare e bla bla bla. Ma chi se ne frega! Io la foto la volevo fare e prima di partire ho fatto numerose ricerche e chiesto in giro quali sono i punti migliori dove vedere Napoli dall’alto. In effetti di punti panoramici ce ne sono tanti ma alla fine ho scelto Castel Sant’Elmo, che si trova nel Vomero, quartiere collinare di Napoli. Raggiungerlo è stato piuttosto faticoso, occorre prendere la funicolare, fare circa 1 km a piedi, salire le scale del castello e finalmente raggiungere la cima. Per fortuna la fatica è ampiamente ricompensata. Da qui si vede tutta la città, la costa, il Vesuvio e le isole. Foto fatta, desiderio esaudito, io felice!
Mangiare a Napoli
Ora lo so che vi starete chiedendo: “Scusa, sei andata a Napoli, e non hai mangiato nulla?”. Nulla è quanto di più lontano dalla realtà! Ho mangiato tanto, ma proprio tanto, grazie anche all’esperienza gastronomica che faceva parte del premio. Nella fattispecie un tour con City Wonders alla scoperta dello street foood di Napoli tra le vie del centro. In questi giorni ho mangiato tutti i tipi di pizza esistenti (classica, fritta e a portafoglio), ho conosciuto la storia della famiglia Sorbillo, ho mangiato la sfogliatella più buona di Napoli al Gran Cafè Gammbrinus, ho assaggiato il babà, il cuoppo fritto, i taralli, le alici fritte, la caprese, il limoncello, e… vabbé mi fermo. Mi sa che devo scrivere un articolo a parte sul cibo!
Il mio viaggio a Napoli finisce qui. Ci sono ancora molte cose da raccontare, ma tutto a suo tempo. Nei prossimi articoli vi racconterò più approfonditamente alcune esperienze e luoghi visitati.
Mi fa tanto piacere ce Napoli ti sia piaciuta! Ogni volta che leggo un post mi viene voglia di tornarci, per fortuna stavolta ho gia’ il biglietto in mano!
Ah, e poi: bellissime fotografie, Giusy!
Grazie Flavia! Allora buon divertimento a Napoli. Io spero di tornare perché c’è ancora tanto da vedere e soprattutto fotografare 😉