Primo giorno (12 agosto)- Il centro storico
Dopo la stancante giornata di ieri possiamo finalmente iniziare in modo ufficiale il nostro viaggio. L’appartamento di Varsavia Zenhouse 49 è molto carino. È situato in una zona residenziale, un po’ decentrata, ma molto tranquilla. Mi è piaciuto molto lo stile moderno con cui è arredato e la cura dei minimi particolari.
Essendo questo il nostro primo vero giorno a Varsavia ed avendo la dispensa vuota dobbiamo andare alla ricerca della nostra prima colazione. Questa volta vinco io sulla mia claustrofobia e prendo l’ascensore (non lo prendevo da anni!), facciamo l’abbonamento per i mezzi pubblici per 3 giorni, ci dirigiamo in centro e ci fermiamo da Petit Appetit, delizioso locale che serve colazione internazionale. Lo so, sono controcorrente, ma per me la colazione deve essere salata, e per placare la mia proverbiale fame da lupi ordino un Croque Monsier che è la fine del mondo.
Dopo esserci ampiamente rifocillati cominciamo il nostro giro vero e proprio dal cuore pulsante di Varsavia, il centro storico (Stare Miasto), con le caratteristiche facciate colorate dei palazzi, l’altissima Colonna di Sigismondo, il castello, trenini che offrono un giro turistico di tutta la zona, le panchine multimediali che diffondono la musica di Chopin e tanta gente.
Da qui si diramano tante strade ognuna con un percorso diverso. Decidiamo di intraprendere una lunga e piacevole passeggiata per la pedonale via Cracovia (Krakowskie Przedmiéscie), ricchissima di palazzi e chiese. Impossibile non notare le ferrari parcheggiate davanti l’hotel Bristol come è altrettanto impossibile non entrare nella Chiesa di Santa Croce dove è custodito il cuore di Chopin. Ah come sono lontani i tempi in cui lo suonavo al pianoforte!
Ad un certo punto accade una cosa davvero singolare ed a tratti inquietante: mentre ce ne stiamo lì a ricordare che Varsavia è stata rasa al suolo durante la seconda guerra mondiale e poi ricostruita esattamente come era prima, sopra le nostre teste sfrecciano una quindicina di aerei militari che non passano di certo inosservati. Per qualche minuto mi sono sentita proiettata nel 1939! Ho ancora i brividi al solo pensiero.
Oggi la giornata non è delle migliori, comincia anche a piovere e dopo un pranzo veloce ce ne torniamo in appartamento per rilassarci un po’. A metà pomeriggio torniamo in centro che nel frattempo si è animato di numerosi artisti di strada. Voglio vedere e fotografare la famosa statua della Sirenetta che si trova nella piazza del mercato (Rynek Starego Miasta) ma è praticamente impossibile, c’è tantissima gente che sta seguendo il festival jazz che si conclude proprio oggi. Meglio tornare un altro giorno e meglio consolarsi con un abbondante piatto di pierogi al ristorante Zapiecek.
Nonostante la stanchezza c’è ancora energia per fare i 560 gradini della vecchia torre ed ammirare la città vecchia dall’alto. Stancante ma ne vale la pena.
Secondo giorno (13 agosto)- Dal moderno al passato
Il nostro secondo giorno a Varsavia è piuttosto intenso, di quelli no-stop. Dopo una tranquilla colazione lasciamo l’appartamento e ci dirigiamo verso la stazione centrale dove si trova la zona più moderna della città, circondata da altissimi grattacieli che si mescolano con palazzi storici. Qui spicca l’alta torre del Palazzo della Cultura e della Scienza, simbolo della città di epoca socialista e dono dell’Unione Sovietica. L’idea è quella di salire in cima ed ammirare la città dall’alto ma a farmi cambiare idea ci si mette sia la lunga fila che si muove a passi tardi e lenti, sia il cielo ancora grigio e decisamente poco allettante.
Alla fine decidiamo di visitare la galleria delle Statue di Acciaio che espone modelli a grandezza naturale di auto sportive e personaggi del cinema e della Disney, tutti realizzati in acciaio. Fondamentalmente si tratta di un’attrazione per bambini ma è difficile trattenere l’entusiasmo e non farsi una foto con i propri idoli! Questa è stata una delle sorprese più gradite di questo viaggio, una cosa che non avevo previsto e che invece mi è piaciuta molto.
Questa zona è davvero sorprendente, mi affascinano i grattacieli, chissà che vista spettacolare da lassù, e mi affascina l’architettura del grande centro commerciale con la facciata tutta a vetri. Impossibile non entrare, fare un giro e soprattutto fare tante foto ai mille riflessi che si creano e che mescolano l’esterno con l’interno. Mi sento come un bambino in un negozio di caramelle!
Nel pomeriggio le nuvole scompaiono e lasciano spazio al sole ed un cielo incredibilmente azzurro e terso. Perché non approfittarne per godersi un po’ di paesaggi all’aperto? E così prima attraversiamo mezza città in autobus per dirigerci alla Residenza di Wilanow, dove sorge la residenza reale estiva, con i suoi splendidi giardini e le ricche stanze che consiglio di visitare; poi ci dirigiamo verso il Parco di Lazienkowsky, famoso non soltanto per le sue bellezze, ma soprattutto perché tutte le domeniche si possono assistere a concerti gratuiti di musica classica.
Il parco è immenso, impossibile girarlo tutto a piedi, specialmente con il nostro grado di stanchezza, ma decidiamo lo stesso di addentrarci e, attratti dal suono di piacevoli note, arriviamo all’anfiteatro che si affaccia sul lago e dove un chitarrista ed una cantante lirica stanno estasiando i presenti. È tutto così incredibilmente bello e romantico che la stanchezza sembra un lontano ricordo. Dopo esserci goduti queste splendide atmosfere tra i colori del tramonto, ci dirigiamo verso la zona di Nowy Swiat dove ci sono tantissimi locali e dove consumiamo un ottima cena.
Ci sono giusto le forze per un’ultima passeggiata digestiva e poi via verso il nostro appartamento.
Terzo giorno (14 agosto) – Quartiere Ebraico e Rinek
Oggi ultimo giorno a Varsavia, domani si parte. Ultimo giorno dedicato alla visita di tutte quelle cose che in questi giorni ci sono sfuggite. Tra questi c’è il quartiere Praga, presente in tutte le guide e presentato come un luogo piuttosto ambiguo. Si tratta infatti di una zona povera e anche un po’ malfamata, che negli ultimi tempi si sta rivalutando. Sono molto indecisa, leggo opinioni contrastanti ma alla fine decidiamo di andare.
Saltano subito all’occhio le facciate dei palazzi, meno ricche e più trasandate rispetto a quelle del centro, abbellite da murales in stile moderno. Ci addentriamo nel Bazar Ròzykiego, un tempo grande mercato ed oggi povero mercatino di quartiere e spuntiamo in ulica Tagowa. E mentre fotografo una facciata sento urlare da una voce minacciosa “No foto”. Pochi secondi dopo una bottiglia di vetro si schianta a pochi centimetri da me. Ok, questo posto non fa per me, meglio spostarsi.
Con l’ausilio dei mezzi pubblici ci spostiamo nell’antico ghetto ebraico, anche questo completamente raso al suolo durante la seconda guerra mondiale. Non rimane più nulla di quello che c’era un tempo, solo un museo che racconta la storia degli ebrei in Polonia, dal loro arrivo fino al loro sterminio. Il museo è piuttosto interessante, oltre alle stanze commemorative mi sono molto piaciute le ricostruzioni delle case e dei negozi tipici di un tempo. Sembra quasi di fare un viaggio nel passato.
Quando usciamo dal museo sono le 14, la fame incombe e dopo pochi passi arriviamo da Podwale, uno dei migliori ristoranti di Varsavia. Si tratta di una birreria che offre molti piatti tipici, e se ordini una birra piccola ti portano un boccale da mezzo litro. Mangio i tipici pancake di patate (Placki ziemniaczane) con salse e carne e dopo la birra tutto sembra più bello e rilassato!
Quando usciamo da Podwale ci rendiamo conto di essere praticamente alle spalle del Castello e quindi ci dirigiamo nuovamente verso il centro. Spuntiamo così nella piazza del mercato (Rynek Starego Miasta), sempre affollata ma decisamente più vivibile e più visitabile rispetto alla prima sera. E finalmente posso ammirare la Sirenetta, circondata da bambini che si bagnano i piedi con l’acqua che scorre attorno. Si tratta di una piazza di forma quadrata, completamente avvolta da palazzi dalle bellissime facciate, che viene voglia di ammirare girando lo sguardo a 360°.
Decidiamo di rimanere qui per la nostra ultima sera, di goderci le bellezze ed il fascino di questa splendida città, di rilassarci guardando le esibizioni dei numerosi artisti di strada e di gustare una bella zuppa Zurek da Zapiecek.
Si è fatto tardi, meglio tornare in appartamento e preparare le valigie che domani si riparte.
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