I mosaici di Ravenna: capolavori di arte paleocristiana e bizantina

Quali sono i primi nomi che ci vengono in mente se parliamo di città d’arte? Sicuramente in cima alla lista troviamo Firenze, patria del rinascimento; Roma, la città eterna; Venezia e i suoi canali; Napoli e le sue mille culture. Ma quanti di voi hanno pensato a Ravenna? La maggior parte dei turisti considera la città romagnola meta ideale per le vacanze al mare, grazie ai sui 35 km di costa, alle spiagge bandiera blu, ai lidi, agli innumerevoli servizi per famiglie e vacanzieri di ogni genere e alle ottime piadine. Tutto questo corrisponde al vero, ma è anche vero che Ravenna è una delle più importanti città  d’arte in Italia, in virtù della presenza di numerose opere fondamentali per comprendere la nostra storia e la nostra cultura.

Grazie infatti alla sua strategica posizione geografica, che l’ha vista come una sorta di ponte tra oriente ed occidente, Ravenna città d’arte è stata capitale di 3 regni che si sono succeduti tra il V e il VI secolo, e che hanno accompagnato la nostra penisola nel delicato passaggio dall’Impero Romano al Medioevo. Questa eredità è oggi visibile nei suoi straordinari monumenti patrimonio UNESCO, soprattutto nei celebri mosaici bizantini.

Ecco cosa troverai in questo articolo

  1. Monumenti di Ravenna patrimonio UNESCO: una guida completa
  2. Perché i mosaici di Ravenna sono tra i più importanti al mondo
  3. Chi ha realizzato i mosaici di Ravenna? Un viaggio nella storia.
  4. Mausoleo di Galla Placidia: il cielo stellato e i mosaici paleocristiani
  5. Battistero dei Neoniani
  6. Basilica di Sant’Apollinare Nuovo: capolavoro di teodorico e Giustiniano
  7. Basilica di San Vitale: il trionfo del potere iperiale nei mosaici bizantini

Monumenti di Ravenna patrimonio UNESCO: una guida completa


I monumenti di Ravenna dichiarati patrimonio UNESCO nel 1996 sono 8: Mausoleo di Galla Placidia; Battistero dei Neoniani o degli Ortodossi; Battistero degli Ariani; Basilica di Sant’Apollinare Nuovo; Cappella Arcivescovile o di Sant’Andrea; Mausoleo di Teodorico; Basilica di San Vitale; Basilica di Sant’Apollinare in Classe.

Perché i mosaici di Ravenna sono tra i più importanti al mondo?


Innanzitutto i mosaici di Ravenna rappresentano uno degli esempi più ricchi e meglio conservati di arte paleocristiana e bizantina in Italia e nel mondo, molto più che a Roma.  Inoltre le 3 fasi differenti di questi mosaici permettono di seguire l’evoluzione della rappresentazione artistica, sia dal punto do vista stilistico, sia dal punto di vista iconografico.

Chi ha realizzato i mosaici di Ravenna? Un viaggio nella storia


Per comprendere meglio di cosa stiamo parlando, analizziamo brevemente queste 3 fasi:

  • mosaici del periodo di Galla Placidia (425-437).  In questa fase Ravenna è capitale dell’Impero Romano d’Occidente. Galla Placidia, imperatrice reggente, fa realizzare diversi monumenti che si ispirano all’arte bizantina ma che hanno ancora influenze con l’arte italiana;
  • mosaici del periodo di Teodorico (493-526). Dopo la caduta dell’Impero Romano e il breve regno di Odoacre, Teodorico conquista l’Italia e fonda un regno basato sulla cultura ostrogota e sul culto dell’Arianesimo;
  • mosaici del periodo di Giustiniano (527-565): Giustiniano riconquista la penisola e fa realizzare cicli di mosaici che ribadiscono sia la supremazia dell’ortodossia contro l’eresia ariana, sia il potere della corte imperiale.

Il Mausoleo di Galla Placidia: il cielo stellato e i mosaici paleocristiani


Mausoleo di Galla Placidia - Cielo stellatoIniziamo il nostro viaggio alla scoperta dei mosaici di Ravenna con uno dei monumenti più belli in assoluto, risalenti al periodo di Galla Placidia, ovvero il mausoleo che porta il suo nome. L’imperatrice proveniente da Bisanzio fa realizzare questo edificio che doveva ospitare la sua sepoltura, portando a Ravenna le migliori maestranze bizantine.
Non lasciatevi ingannare dall’esterno sobrio, in semplice laterizio, quasi del tutto privo di  decorazioni. Una volta varcata la soglia si viene avvolti dai mosaici che riempiono interamente le pareti, con un programma iconografico tutto incentrato sulla salvezza. Camminerete sotto un cielo stellato, al centro del quale brilla una croce dorata, mentre attorno cervi e colombe si dissetano alla fonte della grazia divina.

La lunetta del Buon PastoreMausoleo di Galla Placidia - Lunetta del Buon PastoreNella lunetta posta sopra l’ingresso è rappresentato Cristo nelle vesti del Buon Pastore, interpretazione tratta dal Vangelo di Giovanni «Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore». Un’immagine bucolica di grande impatto, stilisticamente attenta ad una resa tridimensionale sia del paesaggio che dei singoli soggetti.

Il martirio di S. LorenzoMausoleo di Galla Placidia - Martirio di San LorenzoNella lunetta opposta invece troviamo una delle primissime rappresentazioni del martirio di S. Lorenzo., santo martire che era stato condannato a bruciare vivo su una graticola. Le lingue di fuoco rosso vivo sembrano non intimidire S. Lorenzo che al contrario si accinge al martirio con grande consapevolezza della propria salvezza.

Battistero dei Neoniani o degli Ortodossi


Battistero dei Neoniani

Anche il Battistero degli Ortodossi risale al tempo di Galla Placidia. Tra tutte le decorazioni spicca sicuramente il ricco mosaico della calotta della cupola, costituito da 3 cerchi concentrici.

  • Nella fascia più esterna sono rappresentati dei troni vuoti, in attesa del ritorno di Cristo sulla terra nel giorno del Giudizio.
  • Nella fascia intermedia sono disposti i dodici apostoli in atteggiamento processionale.
  • Nel cerchio centrale vediamo rappresentato il Battesimo di Cristo ad opera di San Giovanni nelle acque del fiume Giordano. Si tratta della più antica raffigurazione a mosaico di questo tema.

Basilica di Sant’Apollinare Nuovo: capolavoro di tedorico e Giustiniano


La Basilica di Sant’Apollinare Nuovo è indubbiamente il monumento con il ciclo di mosaici di Ravenna più complesso, perché qui si sovrappongono due periodi con due stili e due programmi iconografici completamente differenti. La basilica viene infatti costruita intorno al 505 per volontà di Teodorico e successivamente modificata per volontà di Giustiniano. Sebbene oggi possiamo ammirare solo i mosaici lungo le pareti della navata centrale, vi posso assicurare che l’impatto è di quelli che lasciano senza parole. Ma per capire meglio di cosa stiamo parlando vediamo nel dettaglio i vari cicli.

Mosaici realizzati da Teodorico
Sant'Apollinare Nuovo - Mosaici di Teodorico
I mosaici realizzati da Teodorico, oggi ancora visibili, sono quelli che rivestono la fascia alta e centrale. Nella fascia più alta troviamo scene dei miracoli e della passione di Cristo. In quella centrale, accanto alle finestre, vediamo rappresentati una serie di profeti.Sant'Apollinare Nuovo - Mosaico palazzo di TeodoricoLa fascia più bassa è quella che invece ha subito delle modifiche piuttosto rilevanti. Teodorico voleva celebrare la sua corte e i membri dell’aristocrazia ostrogota, e per questo fa realizzare mosaici che riproducano sia il suo palazzo, sia il porto di classe. Da qui venivano fuori una serie di personaggi a lui molto vicini e di grande prestigio. Rimangono oggi ancora visibili, sebbene con qualche piccola modifica, i mosaici che rappresentano  il palazzo e il porto. I membri della corte sono stati cancellati e sostituiti.

Mosaici realizzati da GiustinianoBasilica di S. Apollinare Nuovo - Processione di sante vergini

Giustiniano sostituisce gli aristocratici ostrogoti con personaggi che richiamano il ritorno all’ortodossia e la sconfitta dell’eresia dell’arianesimo. Dal porto di Classe parte una processione di sante vergini  capitanate da Sant’Eufemia, che si conclude con i Re Magi che portano doni alla Madonna in trono. Dal palazzo di Teodorico invece parte una processione di santi martiri, capitanati da San Martino, che si conclude davanti a Cristo sempre seduto in trono. Tutti i santi sono riconoscibili dall’iscrizione posta sopra la loro testa. I santi Eufemia e Martino si distinguono perché sono stati in prima linea nella lotta contro le eresie.

Basilica di San Vitale: il trionfo del potere imperiale nei mosaici bizantini


Basilica di S. Vitale - Mosaico di Giustiniano

Anche nella basilica di San  Vitale possiamo ammirare solo una parte delle decorazioni. Molte infatti sono purtroppo andate perdute e rimangono visibili gli splendidi e ricchi mosaici della zona del presbiterio e dell’altare, che comunque da soli incantano oltre ogni immaginazione. Mosaici voluti da Giustiniano, con un preciso significato che ancora un volta ribadisce la vittoria dell’ortodossia contro le eresie, e che in più aggiunge la celebrazione del potere imperiale incarnato dalla figura dello stesso Giustiniano, della moglie Teodora e dei suoi dignitari.
Questi mosaici segnano il passaggio definitivo all’arte bizantina, con fine del naturalismo, tendenza all’astrazione,  rappresentazione bidimensionale, fondo oro, forme idealizzate, raffinato decorativismo.
Basilica Sa Vitale AbsideDifficile anche fare una selezione dei mosaici più belli e significativi, perché ognuno di essi merita attenzione. Oltre a quelli che rappresentano l’imperatore e la moglie, spiccano il mosaico dell’abside con la Teofania e i mosaici delle lunette laterali con i sacrifici di Abramo, Abele e Melchisedec.

Conclusione

Ravenna è una destinazione imperdibile per gli amanti dell’arte e della storia. I suoi monumenti patrimonio UNESCO e i magnifici mosaici bizantini testimoniano l’importanza della città come ponte tra Oriente e Occidente. Se sei appassionato di arte paleocristiana e bizantina, non perderti l’occasione di visitare questa meravigliosa città e immergerti nella sua ricca eredità culturale.

Informazioni su Giusy Vaccaro 104 Articoli
Laureata in Beni Culturali , attualmente sto proseguendo gli studi in Storia dell'Arte presso l'Università di Palermo. Dopo aver accumulato molti anni di esperienza nel settore dell'informatica, ho deciso di seguire la mia passione per la cultura e il territorio, fondando il blog ioamolasicilia.com, dedicato alla valorizzazione della Sicilia. Sono inoltre presidente dell'Associazione Culturale Pantarei che promuove eventi culturali e iniziative artistiche.

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