Negli ultimi anni Palermo è diventata una delle città più interessanti da vedere, grazie al suo straordinario e variegato patrimonio artistico e culturale, e grazie ad una cucina tra le più apprezzate in tutta Italia.
Premetto che parlare di Palermo non è facile per me. È la città in cui vivo, dove sono nata e cresciuta e che ogni giorno riesce sempre a stupirmi per la sua bellezza e per l’impressionante numero di tesori nascosti di straordinaria bellezza. Consigliarvi che cosa vedere in un solo giorno quindi risulta alquanto difficile perché mi costringe a fare una dolorosa cernita e concentrarmi solo sui luoghi più famosi, i più conosciuti, quelli assolutamente imperdibili (e purtroppo, ve lo devo dire, in un solo giorno non si arriva a vedere tutto).
Però voi siete dei viaggiatori, non avete molto tempo a disposizione, volete passare una bella e ricca giornata a Palermo e volete qualche consiglio. Ebbene vi voglio riproporre l’itinerario che ho fatto fare ad alcuni amici miei di Ancona che un paio di anni fa sono venuti in visita a Palermo e ne sono rimasti ammaliati.
Inoltre Palermo sarà capitale italiana della cultura per il 2018.
Tipo percorso: a piedi
Lunghezza: 7 km
Tempo: un giorno (tempo di percorrenza reale h 1 m 25)
Ore 10 – Inizio del tour
Siamo a fine dicembre, mancano un paio di giorni all’anno nuovo, il cielo è limpido e terso, le temperature gradevoli e si riesce a stare con un giubbino leggero. Che meraviglia! Il nostro tour inizia intorno alle 10 del mattino da via Libertà, incrocio con via Duca della Verdura, ovvero la zona più moderna ed elegante della città. Percorriamo insieme questo lungo viale alberato ammirando ville e giardini, palazzi antichi e moderni, negozi di moda con firme prestigiose, pista ciclabile e strade pulitissime. Leggo nei loro occhi stupore ed ammirazione: lo so, Palermo ha una pessima fama per quanto riguarda la pulizia delle strade, ma negli ultimi anni molte cose sono cambiate soprattutto in certe zone.
Ore 10.30 – I teatri di Palermo
Arriviamo a Piazza Castelnuovo dove troneggia il Teatro Politeama Garibaldi, capolavoro del brillante architetto Giuseppe Damiani Almeyda. L’architettura esterna si ispira al Colosseo romano. Purtroppo non abbiamo tempo di visitarlo anche dentro (credetemi, merita, se ne avete la possibilità approfittate delle tante visite guidate che si fanno durante l’anno perché ne vale assolutamente la pena) e proseguendo per Via Ruggero Settimo ed i suoi storici portici.
Arriviamo a Piazza Verdi dove si trova il Teatro Massimo, capolavoro in sile liberty dell’architetto Giovan Battista Filippo Basile, edificio teatrale lirico più grande d’Italia e il terzo in Europa. Anche qui vale lo stesso consiglio per il Teatro Politeama: se avete tempo visitate anche gli interni.
Da questo punto il poi inizia centro storico di Palermo, oramai da qualche anno zona pedonale completamente chiusa al traffico. Un tempo lungo la via Maqueda c’erano negozi di abbigliamento e mercatini, oggi invece si trovano tantissimi bar, ristoranti, locali dove mangiare e bere a tutte le ore del giorno e fino a tarda sera. C’è solo l’imbarazzo della scelta, si va dal carrettino dello sfincionaro, alle tavole calde dove mangiare piatti tipici a scelte un po’ più raffinate. Consiglio una visita da Ke palle, specializzato in arancine che vanno dai gusti più classici alle rivisitazioni in chiave più moderna.
Ore 11.00 – I Quattro Canti di Palermo
Arriviamo così ai Quattro Canti, che rappresentano il vero centro storico di Palermo. I Quattro Canti non sono altro che i quattro angoli dell’incrocio tra via Maqueda e Corso Vittorio Emanuele. Questi 4 angoli hanno la stessa architettura formata da fontane, balconi, lapidi, statue, colonne ed ognuno di essi rappresenta un quartiere di Palermo (Albergheria, Capo, La Loggia e Kalsa) ed una patrona della città (Santa Cristina, Santa ninfa, Santa Oliva e Santa Agata). Nonostante ci sia passata migliaia di volte, trovarsi qui in mezzo a questa piazza ti dà sempre un’emozione indescrivibile.
Ore 11.30 – Piazza Pretoria
Pochi metri più avanti si trova Piazza Pretoria, dove si trova il Palazzo del Comune (Palazzo delle Aquile). E qui non si può certo restare indifferenti di fronte ad una delle più belle fontane d’Italia, la Fontana Pretoria, da poco riaperta al pubblico. Questa fontana ha una storia particolare: è stata costruita per una villa in Toscana ma dopo qualche anno i proprietari, oramai pieni di debiti, furono costretti a venderla al senato palermitano. La fontana quindi fu smontata pezzo per pezzo, trasportata in nave e rimontata nella sua attuale collocazione.
Ore 12.00 – Chiesa dell’Ammiraglio
Dopo qualche selfie con le statue della fontana ci dirigiamo verso Piazza Bellini dove si trova la Chiesa di S. Maria dell’Ammiraglio, meglio conosciuta come la Chiesa della Martorana, patrimonio UNESCO. Difficile rimanere impassibili di fronte al fascino di questa chiesa così ricca, dove convivono diversi stili artistici: arabo, normanno, bizantino e barocco. Quando mi hanno ringraziata per avergli fatto scoprire questa chiesa mi sono sentita davvero orgogliosa della mia città.
Ore 12.30 – Pranzo
Ma si è fatta una certa ora, la fame incombe e decido di portarli a pranzo da Bisso Bistrot che si trova proprio ai Quattro Canti. Si tratta di un piccolo ristorante molto carino, che sorge nei locali di una ex libreria, la Libreria Dante, dove un tempo acquistavo i miei libri scolastici. Oggi con € 10 mangi un antipasto ed una portata principale e gusti piatti tipici preparati con ingredienti freschi, genuini e a km 0. Se volete pranzare o cenare qui vi avverto, c’è sempre la fila. Meglio andare prima delle 13 e prima delle 20.
Ore 14.00 – La Cattedrale di Palermo
Dopo pranzo, sazi e soddisfatti del buon cibo e del conto, saliamo lungo Corso Vittorio Emanuele verso Porta Nuova e dopo avere oltrepassato la traversina che porta alla mia vecchia scuola, arriviamo di fronte la Cattedrale di Palermo. L’esterno li trae in inganno, la scambiano per un castello. Non l’avevo mai vista sotto questo aspetto, forse perché ho sempre saputo che era la cattedrale, però agli occhi di chi la vede per la prima volta questa facciata così ricca ed imponente somiglia ad una vecchia fortezza. L’interno, meno spettacolare dell’esterno, custodisce le tombe reali, i gioielli di Costanza D’Aragona e le reliquie di Santa Rosalia.
Ore 15.00 – Palazzo Reale e Cappella Palatina
Superata Porta Nuova arriviamo davanti il Palazzo dei Normanni, un tempo residenza reale oggi sede dell’Assemblea Regionale. Dopo avere pagato il biglietto d’ingresso saliamo al piano superiore e visitiamo la Cappella Palatina, definita da Guy De Maupassant la chiesa più bella del mondo. Come dargli torto! Un tripudio di bellissimi mosaici di arte bizantina, patrimonio UNESCO, un capolavoro che non smetteresti mai di guardare.
Uscendo dalla Cappella Palatina percorriamo i corridoi del Palazzo Reale, detto anche Palazzo dei Normanni ed ammiriamo le sue splendide sale, come la Sala d’Ercole, la Sala Rossa, la Sala Gialla, la Sala del Duca di Montalto. Anche il Palazzo Reale è patrimonio UNESCO.
Ore 16.30 – Una dolce pausa
Questo giro ci prende molto tempo e quando usciamo siamo un po’ stanchi. Ci vorrebbe proprio uno spuntino, magari qualcosa di dolce, così giusto per darci un po’ di energia. E così ci dirigiamo verso il bar Massaro che ci offre tutto il meglio della pasticceria siciliana: cannoli, cassata, sfince di S. Giuseppe, africani, setteveli, pasta Savoia, buccellati, la pasticceria mignon e chi più ne ha più ne metta. I miei amici volevano evitare di appesantirsi ma di fronte a questo ben di Dio non hanno saputo resistere. E neppure io a dire il vero!
ore 20 – Porta Felice, cena e saluti
Una lunga passeggiata ci porta a ridiscendere per Corso Vittorio Emanuele, sostando in tanti negozi di bijoutteria e souvenir, fino ad arrivare a Porta Felice e alle Mura delle Cattive, sul lungomare palermitano. Oramai è sera, le strade sono illuminate e decidiamo di cenare al Covo dei Beati Paoli, a Piazza Marina, un ristorante pizzeria che si chiama come i leggendari personaggi inventati da Luigi Natoli. L’atmosfera rievoca un po’ quella dei tempi antichi, poche luci, pareti in pietra ed una buona pizza.
La serata si conclude così, molto piacevolmente, tra chiacchiere e promesse di rivedersi quanto prima.
Commenta per primo