Cosa vedere a Napoli in 3 giorni? Ecco una guida dettagliata, giorno per giorno, con indicazioni sulle cose da vedere e dove mangiare.
In questo articolo vi avevo parlato di come ho vinto un viaggio a Napoli e di come questa città, che non era nella mia lista dei desideri, invece mi abbia stupita fino a farmene innamorare. Oggi invece vi parlo di cosa vedere a Napoli in 3 giorni, proponendovi il mio itinerario dettagliato, giorno per giorno, con indicazioni più precise. Un itinerario per visitare Napoli a piedi, con l’ausilio di qualche mezzo pubblico per coprire le distanze più lunghe.
COSA VEDERE A NAPOLI IN 3 GIORNI: GIORNO 1
- Stazione Toledo
- Gran Caffé Gambrinus
- Piazza del Plebiscito
- Palazzo Reale
- Teatro San Carlo
- Galleria Umberto I
- Castel Nuovo (Maschio Angioino)
- Pizza fritta da Esterina Sorbillo
COSA VEDERE A NAPOLI IN 3 GIORNI: GIORNO 2
- Spaccanapoli
- Piazza e Chiesa del Gesù Nuovo
- Monastero di Santa Chiara
- Museo Cappella San Severo e Cristo Velato
- San Gregorio Armeno
- Napoli Sotterrata
- Duomo di Napoli
- Pizza da Sorbillo
COSA VEDERE A NAPOLI IN 3 GIORNI: GIORNO 3
- Colazione da Poppella
- Museo Archeologico
- Quartieri Spagnoli e pranzo da Nennella
- Vomero e Napoli dall’alto
- Via dei Tribunali
Cosa vedere a Napoli in 3 giorni – Giorno 1
L’itinerario di oggi alla scoperta di Napoli è tutto a piedi. Parte infatti dalla stazione della metropolitana Toledo e poi prosegue verso il mare, dove è possibile ammirare alcuni dei simboli più rappresentativi del capoluogo campano.
Stazione Toledo
Il nostro giro di Napoli oggi inizia dalla fermata della metropolitana Toledo, che si trova a metà dell’omonima via. Non si tratta di una semplice fermata della metro, ma di una vera e propria opera d’arte sotterranea. Progettata dall’architetto spagnolo Oscar Tusquets, è considerata la stazione metro più bella d’Europa dal Daily Telegraph e dalla CNN. L’opera più nota è la Galleria del mare, ma ci sono altre opere come le foto di Oliviero Toscani, i mosaici di William Kentridge, i ritratti in bianco e nero di Shirin Neshat e molto altro ancora.
La stazione si trova a metà di via Toledo, una delle arterie principali di Napoli che inizia da piazza Dante e finisce in via Trieste. Il suo nome ci fa capire il forte legame con la dominazione spagnola (anche a Palermo la via principale era stata ribattezzata via Toledo, oggi Corso Vittorio Emanuele).
Una sfogliatella al Gran Cafè Gambrinus
Proseguendo in direzione via Trieste, verso il mare, raggiungiamo la nostra prima tappa di oggi, il Gran Cafè Gambrinus. Si tratta di uno storico caffé letterario in stile liberty, un tempo frequentato da personaggi illustri come Gabriele D’Annunzio, Oscar Wilde, Ernst Hamingway e molti altri ancora. Con questa atmosfera elegante e vintage ci concediamo una sfogliatella, che a Napoli non deve mai mancare, e un caffè. Il prezzo è decisamente poco economico, ma è un lusso che è bello concedersi.
Piazza del Plebiscito
Accanto al Caffé Gambrinus si trova Piazza del Plebiscito, uno dei simboli di Napoli, nonché una delle piazze più grandi d’Italia. La sua vasta area è delimitata dal colonnato della Chiesa di San Francesco di Paola che sembra abbracciare lo spettatore, e da edifici storici quali il Palazzo Reale, il Palazzo della Prefettura e il Palazzo Salerno. Le sue origini sono piuttosto antiche e nel corso dei secoli ha subito diverse modifiche e trasformazioni. Una cosa però non è mai cambiata: qui infatti si svolgevano un tempo le manifestazioni più importanti come feste, tornei, caroselli, matrimoni; qui ancora oggi si celebrano i momenti più significativi della città, come la festa per il Capodanno, i concerti più importanti.
Palazzo Reale di Napoli
Esattamente di fronte alla Chiesa di San Francesco di Paola si trova il Palazzo Reale. Questa splendida residenza, da considerarsi una tappa fondamentale per chi visita Napoli, ha una storia veramente singolare. Alla fine del 1500 infatti giunse in città la notizia che Filippo III, re di Spagna, volesse visitare Napoli, capitale del suo viceregno. La città allora non disponeva di una dimora adatta ad ospitare la famiglia reale ed è per questo motivo che il viceré Don Ferdinando incaricò l’architetto Domenico Fontana di realizzare un Palazzo Reale degno di questo nome. Il palazzo fu pronto il soli 2 anni ma Filippo III non giunse mai a Napoli e non poté quindi soggiornarvi. Negli anni a seguire il Palazzo reale di Napoli diventerà il fulcro del potere monarchico nell’Italia Meridionale e subirà diverse modifiche che lo porteranno allo splendore attuale. Tra le più significative quelle apportate nel ‘700 da Luigi Vanvitelli, lo stesso che ha realizzato la Reggia di Caserta.
Splendido è lo Scalone d’Onore all’ingresso del palazzo, oltre le 30 sale tra cui il Teatro di Corte, la Sala del Trono e la Cappella Reale, che racchiudono arredi preziosi e dipinti della collezione borbonica.
Indirizzo: Piazza del Plebiscito 1
Orari visita: tutti i giorni (tranne mercoledì) 9.00-20.00
Biglietto: per maggiori dettagli clicca qui
Teatro San Carlo
Giusto alle spalle di Piazza del Plebiscito si trovano un altro dei simboli di Napoli: il Teatro San Carlo. E’ stato realizzato nel 1737 per volontà di Re Carlo III di Borbone (lo stesso re che ha commissionato la costruzione della reggia di Caserta e gli scavi di Pompei). Oggi è Patrimonio Unesco.
Indirizzo: via San Carlo, 98/F
Maggiori dettagli: sito ufficiale
Galleria Umberto I
La Galleria Umberto I è una galleria commerciale ed è la più famosa di Napoli. Costruita tra il 1887 e il 1890 viene considerato il centro mondano della città. Ha 4 ingressi: uno è proprio di fronte il Teatro San Carlo.
Castel Nuovo (Maschio Angioino)
Proseguendo per via San Carlo arriviamo davanti al Castel Nuovo, meglio conosciuto come Maschio Angioino. Si tratta di un castello costruito da Carlo I d’Angiò nel 1266, per celebrare la sua vittoria sugli Svevi e lo spostamento della capitale da Palermo a Napoli. L’elemento che più contraddistingue il castello sono le sue 5 imponenti torri.
Indirizzo: Via Vittorio Emanuele III
Orari visita: dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 19:00; la biglietteria chiude un’ora prima
Maggiori dettagli: sito ufficiale
Pizza Fritta da Esterina Sorbillo
Uscendo dalla galleria torniamo a Piazza Trieste, dove si trova l’Antica Pizza Fritta da Zia Esterina Sorbillo. Il locale, dedicato ad Esterina Sorbillo, zia di Gino Sorbillo, è famoso per la sua pizza fritta. Non si tratta di un ristorante con tavoli e sedie ma di un locale da street food con pochi tavolini dove si mangia in piedi. In alcuni orari si forma una bella fila ma al banco sono molto veloci e dopo pochi minuti si può gustare un’ottima pizza che vale tutto il pasto della giornata!
Cosa vedere a Napoli in 3 giorni – Giorno 2
L’itinerario di oggi ci porta alla scoperta del centro storico di Napoli e delle sue due strade principali: Via dei Tribunali e Spaccanapoli. Anche per questa giornata l’itinerario alla scoperta di Napoli sarà tutto a piedi e, come ieri, partiamo da una fermata della metropolitana, che questa volta è Dante.
Spaccanapoli
La prima tappa di oggi è la famosa Spaccanapoli, un lungo rettilineo che parte ai piedi del Vomero ed arriva nei pressi della stazione centrale. Se la si guarda dall’alto sembra proprio una linea che spacca la città in due parti! Passeggiare per Spaccanapoli è piacevolissimo: tra numerosi negozi, locali dove mangiare, antiche abitazioni, artisti di strada che si inventano i giochi più disparati, venditori di oggetti tipici e souvenirs che ti raccontano il significato di ognuno di essi non ci si annoia mai. Tornerei a Napoli solo per ripercorrere ancora questa via così piena di vita e gioia.
Piazza e chiesa del Gesù Nuovo
Proprio all’inizio di Spaccanapoli si trova piazza del Gesù Nuovo, con il suo inconfondibile obelisco che svetta su tutta la piazza. La piazza deve il suo nome all’omonima chiesa, inconfondibile con la sua tipica facciata bugnata e un interno tutto da vedere. Si tratta di una delle chiese più rappresentative del barocco napoletano, ricca di numerose sculture e pitture di grande prestigio. L’ingresso è gratuito quindi se la trovate aperta vi consiglio vivamente di visitarla.
Monastero di Santa Chiara
Altra meta imperdibile da vedere a Napoli è ovviamente il Monastero di Santa Chiara, un vero e proprio gioiello. Si trova sempre su Spaccanapoli, a pochi passi dalla piazza del Gesù Nuovo. Il monastero è stato edificato tra il 1310 ed 1328 e comprende la chiesa gotica, il monastero ed il convento. Ma quello che mi ha incantata maggiormente è lo splendido chiostro maiolicato, realizzato nel 1739, con scene bucoliche e di vita quotidiana: un vero colpo d’occhio.
Indirizzo: Via Santa Chiara, 49
Orari visita: per gli orari aggiornati clicca qui
Biglietto: acquistabili solo in loco. Le prenotazioni sono consentite solo per gruppi a partire da 25 persone.
Maggiori dettagli: sito ufficiale
Museo Cappella San Severo e Cristo Velato
Proseguiamo sempre lungo Spaccanapoli, svoltiamo su Piazza San Domenico Maggiore e arriviamo davanti al Museo Cappella San Severo che custodisce uno dei capolavori più suggestivi dell’arte barocca: il Cristo Velato. Si tratta di una statua di marmo, realizzata da Giuseppe Sanmartino nel 1753, che raffigura Cristo, oramai morto, coperto da un velo. L’incredibile precisione della figura umana e delle pieghe del drappo sono così naturali e realistici che sembrano realmente un velo in tessuto e non in marmo. La cappella è un piccolo gioiello di arte barocca, con numerose statue in marmo una più bella dell’altra. Non scattate foto: è vietatissimo!
Indirizzo: Via Francesco De Sanctis, 19/21
Orari visita: Tutti i giorni (tranne martedì): 09:00 – 19:00
Biglietto: dal gennaio 2023 la visita è consentita solo su prenotazione.
Maggiori dettagli: sito ufficiale
San Gregorio Armeno
Torniamo a Spaccanapoli e proseguendo il nostro cammino raggiungiamo un altro dei simboli di Napoli, ovvero San Gregorio Armeno, la via dei presepi. Qui l’atmosfera natalizia la si respira tutto l’anno, grazie ai numerosissimi negozi che vendono oggetti da presepe, da quelli più classici a quelli più moderni. La si può percorrere avanti ed indietro più e più volte e non ci si annoia mai. Ci si perde ad ammirare la perfezione meccanica dei personaggi in movimento o l’ironia di quelli più moderni per un presepe più alternativo.
Oltre agli oggetti del presepe si trovano anche molti portafortuna, come i cornetti assolutamente collaudati, per scacciare il malocchio!
La Napoli sotterrata
Al termine di via S. Gregorio Armeno, proprio all’incrocio con via dei Tribunali, si trovano, con il nome di Napoli sotterrata, gli scavi archeologici sotto la chiesa di S. Lorenzo. Inizialmente li avevo scartati, seppure a malincuore, perché li avevo confusi con la Napoli sotterranea, tappa da tutti consigliata ma per nulla adatta ai claustrofobici (come me). Scopro con grande piacere che questo percorso non è affatto claustrofobico (come del resto viene indicato a grandi lettere) e quindi decido di farlo. La visita dura circa 45 minuti e permette di scoprire, attraverso le varie stratificazioni, le epoche precedenti di Napoli. Decisamente affascinante.
Duomo di Napoli
Giunti alla fine di via dei Tribunali svoltiamo a sinistra e ci troviamo di fronte al Duomo di Napoli, dedicato a Santa Maria Assunta. L’origine di questa chiesa risale al XIII secolo, per volontà dell’imperatore Costantino I. Nel corso dei secoli ha subito molte modifiche ed è per questo che qui si possono ammirare sovrapposizioni di diversi stili. La chiesa è famosa perché qui, 3 volte all’anno, avviene il miracolo della liquefazione del sangue di S. Gennaro tra gli occhi commossi dei migliaia di fedeli.
La chiesa è uno spettacolo, sia fuori che dentro. La cappella dedicata a San Gennaro è un capolavoro assoluto.
Una pizza da Sorbillo
La nostra giornata termina in via dei Tribunali, dove si trova la pizzeria Sorbillo, una delle più famose a Napoli. Che sia famosa lo si capisce dalla fila per entrare. Consiglio di arrivare con un certo anticipo! Una volta entrati comunque i tempi di attesa sono piuttosto brevi e dopo avere ordinato le pizze arrivano piuttosto presto. Pizza molto buona con prezzi assolutamente accessibili.
Cosa vedere a Napoli in 3 giorni – Giorno 3
Per questo terzo e ultimo giorno del nostro tour a piedi a Napoli ci avvarremo un po’ dell’ausilio dei mezzi di trasporto per visitare alcune zone non proprio vicinissime tra loro. Questa volta partiremo dalla stazione Cavour per iniziare il nostro itinerario.
Colazione con fiocchi di neve da Poppella
Alle spalle della stazione Cavour si trova il Rione Sanità, uno dei più autentici di Napoli che meriterebbe da solo una visita. La nostra meta di oggi è la pasticceria Poppella dove è stato inventato un dolce tra i più amati a Napoli, sia dagli abitanti che dai turisti: i fiocchi di neve. Si tratta di una pasta soffice al cui interno si trova di un’altrettanto soffice ripieno di ricotta e crema di latte. Una vera bontà.
Museo Archeologico di Napoli
Dopo avere fatto scorta di energie torniamo nei pressi della stazione Cavour e possiamo decidere se proseguire a piedi oppure risalire sulla metro per raggiungere la nostra seconda tappa, ovvero il Museo Archeologico di Napoli.
Si tratta di uno dei più bei musei che abbia visto. Al suo interno, tra le numerose opere da vedere, vi segnalo la ricchissima collezione Farnese, con numerose statue e busti del periodo classico; gli affreschi e i mosaici provenienti da Pompei, Ercolano e le altre zone colpite dall’eruzione vulcanica; la collezione egizia. Ci vogliono non meno di 2 ore per visitarlo, ma vi consiglio di prendervi il tempo che merita.
Quartieri spagnoli e pranzo alla Trattoria Nennella
La visita al museo è davvero impegnativa e quindi è necessario rifare il pieno di scorte. Prendiamo quindi la metro dalla stazione Museo e scendiamo alla stazione Toledo, alle cui spalle si trovano i Quartieri Spagnoli. Anche questo quartiere ci racconta molto della storia di Napoli. Fino a qualche anno fa era meglio starne alla larga. Oggi la zona è stata riqualificata ed è diventata una della tappe più amate dai turisti. Per evitare problemi è sempre meglio affidarsi ad un tour guidato.
Qui ci fermiamo a mangiare alla Trattoria Nennella, una trattoria con prodotti e piatti tipici e personale molto allegro. I camerieri che passano tra i tavoli ballano, cantano, scherzano e rendono l’atmosfera molto gioiosa. I prezzi sono veramente accessibili. insomma un’esperienza tutta da vivere!
Vomero, Castel Sant’Elmo e la più bella vista di Napoli dall’alto
50 metri più avanti alla fermata Toledo si trova la fermata Augustea della Funicolare Centrale che in pochi minuti ci porta alla fermata Petraio. Dopo circa 600 metri a piedi giungiamo ai piedi di Castel Sant’Elmo, da dove si gode di una delle più belle viste panoramiche di Napoli. Da qui in effetti si può ammirare tutta Napoli a 360°, dalla costa con le isole all’orizzonte ed il Vesuvio sullo sfondo, alla parte interna con tutte le strade e stradine che formano le arterie della città.
Indirizzo: Via Tito Angelini, 22
Orari visita: tutti i giorni ore 8.30-19.30; ultimo ingresso 18.30
Maggiori dettagli: sito ufficiale
Via dei Tribunali
A questo punto possiamo decidere di terminare la nostra visita di Napoli riscendendo verso la stazione Toledo, pendendo nuovamente le metropolitana per piazza Dante e proseguendo lungo la via dei Tribunali, una delle vie più emblematiche di Napoli. Emblematica perché racconta la storia di questa città negli ultimi anni. Un tempo era una strada un po’ malfamata, dove la criminalità la faceva da padrona. Oggi è una strada viva, piena di negozi e di locali, piena di gente a qualunque ora e soprattutto piena di turisti.
Qui si possono ammirare molte bellissime chiese, come la Chiesa della Croce di Lucca, Basilica di Santa Maria Maggiore, Santa Maria delle Anime del Purgatorio, Chiesa di Sant’Angelo, Santa Maria della Pace ecc… Qui si può fare una foto con la statua di Pulcinella (non dimenticate di toccargli il naso che porta fortuna). Qui si può mangiare dell’ottimo street food come il cuoppo, la pizza a portafoglio, la sfogliatella, la caprese e molto altro ancora.
Aggiungerei una passeggiata a Posillipo euna visita al Borgo dei pestatori di Marechiaro, per un tuffo ed una deliziosa frittura di pesce alla osteria LA VELA o una bella pasta e fagioli con le cozze da Cicciotto
Certo sarebbe molto bello, e ti confesso che un giro da quelle parti lo avrei fatto molto volentieri, ma forse occorrerebbe aggiungere un giorno in più al viaggio.