Le previsioni meteo non promettevano nulla di incoraggiante. Erano infatti previste piogge abbondanti e costanti per tutto il weekend, che di fatto avrebbero reso abbastanza difficoltosa la nostra visita. Ma la fortuna, si sa, aiuta gli audaci, e il meteo ci ha voluti premiare regalandoci temperature estive con cieli variabili e a tratti tersi (quelli che io adoro per fare le foto). E così ci siamo potuti godere in pieno questo splendido lungo weekend a Trento, in occasione dell’assemblea annuale dell’Associazione Italiana Travel Blogger, organizzato in collaborazione con il Consorzio Vini Trentino e l’Istituto Tutela Grappa del Trentino.
Un weekend quindi dedicato non soltanto alla scoperta delle bellezze storico, artistiche e naturalistiche della città, ma anche delle eccellenze enogastronomiche di questo territorio così ricco e così fortemente legato alle proprie origini.
- Trento una città affascinante
- Cosa vedere a Trento tra storia, cultura e natura
2.1 Il castello del Buonconsiglio
2.2 Centro storico e case affrescate
2.3 Piazza Duomo e Fontana del Tritone
2.4 L’orrido di Pinte Alto
2.5 Muse Museo delle Scienze - Cosa fare a Trento: alla scoperta delle eccellenze enogastronomiche
3.1 Degustazione di vini all’Enoteca provinciale del Trentino
3.2 Visitare una distilleria e degustare la grappa
Trento una città affascinante
Trento è il capoluogo del Trentino e il suo attuale aspetto è fortemente influenzato sia dalla sua posizione geografica sia dalle vicende storico, artistiche e culturali che hanno interessato il territorio. Siamo infatti nella parte più settentrionale dell’Italia, a circa 100 km dal confine con l’Austria, circondati dalle Alpi e da una natura verde e rigogliosa. La sua architettura ci rivela da un lato l’anima alpina, dall’altro un’eleganza classica tutta italiana ma con una strizzatina d’occhio al nord Europa. Il risultato è una città affascinante, molto a misura d’uomo, piacevole da scoprire con una passeggiata in centro storico e nelle vicinanze.
Abbondano le chiese, costruite durante il medioevo e poi arricchite in età barocca. Abbondano anche i palazzi storici, caratterizzati da una sobria eleganza, realizzati in pieno ‘500. Trento infatti è stata la città del famoso Concilio, che aveva il compito di riunire la Chiesa Cattolica con quella Protestante. La scelta di Trento non fu casuale: siamo in un territorio che si trova a metà strada tra Roma e la Germania e questo permetteva a tutti i vescovi e vari capi di stato di arrivare facilmente. Per l’occasione furono realizzati proprio diverse dimore adeguate alla tipologia degli ospiti, e sebbene il Concilio di Trento non abbia poi portato i risultati sperati, noi comunque oggi possiamo ammirare quanto di bello era stato realizzato per l’occasione.
Cosa vedere a Trento: il Castello del Buonconsiglio
Ottimo punto di partenza per iniziare la visita di Trento è sicuramente uno dei sui luoghi più rappresentativi: il Castello del Buonconsiglio. L’avevo già notato lungo il percorso che dalla stazione centrale mi aveva condotta fino all’hotel, e mi aveva colpita per la sua imponente costruzione che svetta quasi con silenzioso orgoglio esattamente di fronte alle Alpi e si lascia ammirare da più parti nella città. Non potete quindi immaginare la mia gioia quando ho scoperto che il castello è visitabile. Racchiuso dentro una cinta muraria, il Castello del Buonconsiglio è il più vasto e importante complesso monumentale di tutta la regione.
E’ stata residenza dei vescovi di Trento al XIII fino al XVIII secolo e oggi, dopo alcuni cambi di destinazione, è sede del Museo Nazionale.
Una volta varcata la soglia della cinta muraria mi sono sentita completamente avvolta dai colori e dagli odori del giardino che è stato realizzato tutto attorno al castello. Certo oggi rimane ben poco del suo aspetto originario che tanto era stato voluto dal cardinale Bernardo Cles, ma la presenza di piante odorose e ornamentali e delle rigogliose rose ci lascia ampiamente immaginare lo splendore di questi ambienti, oltre che rendere la passeggiata decisamente molto piacevole.
Cosa vedere a Trento: il centro storico e le case affrescate
Basta semplicemente attraversare la strada per iniziare il percorso lungo il centro storico, interamente pedonalizzato. L’assenza di auto e conseguentemente di smog e rumori vari rende la passeggiata molto rilassante e permette di ammirare in tutta tranquillità le particolari facciate dei palazzi che si affacciano lungo le strade lastricate. Si tratta prevalentemente di residenze gentilizie appartenute un tempo alle famiglie più importanti della città e oggi adibite a varie funzioni.
Spicca la linearità e l’armoniosità dello stile rinascimentale, che si ispira molto allo stile classico, e soprattutto gli affreschi che decorano molte della facciate di palazzi più rappresentativi. Si tratta di affreschi realizzati per lo più nel ‘500 (e quindi sempre in epoca rinascimentale) che prendono ispirazione dalle case affrescate in Veneto.
Cosa vedere a Trento: Piazza Duomo e la Fontana del Nettuno
Cuore pulsante del centro storico di Trento è sicuramente la ricca e vivace Piazza Duomo. Difficile non notarla e difficile non rimanerne incantati. Le variopinte facciate dei palazzi (compresa quella del Palazzo Pretorio), l’alta Torre Civica, la Fontana del Nettuno e il maestoso Duomo di San Virgilio la rendono una delle piazze più belle al mondo, oltre che un vero e proprio teatro a cielo aperto. Il colpo d’occhio è davvero impressionante perché lo sguardo vaga a 360° ed è impossibile con una sola occhiata abbracciare il tutto. Da questa piazza parte i reticolo di strade dell’impianto medievale.
Al centro della piazza spicca la scenografica Fontana del Nettuno, realizzata in pietra rossa, con uno stile chiaramente barocco. La presenza di cavalli marini e di tritoni, oltre che del dio Nettuno posto in alto, sono un chiaro riferimento al dio del mare. Inizialmente mi sono chiesta perché mai una città circondata da montagne, celebri una divinità simile. In realtà la dedica non è tanto dal punto di vista geografico bensì linguistico. Il nome latino di Trento è Tridentum, che richiama proprio l’oggetto simbolico del dio Nettuno. Al di là del suo significato decorativo, la fontana aveva anche il compito di distribuire l’acqua in tutta la città.
La piazza è chiusa dalla lunga parete laterale del Duomo di San Virgilio, la cui facciata e ingresso principale si trovano in via Giuseppe Verdi. L’attuale duomo, così come oggi noi lo vediamo, sorge sui resti di una precedente chiesa paleocristiana risalente al IV secolo. E’ stata ricostruita a partire dal ‘200 in stile romanico-gotico.
Cosa vedere a Trento: l’orrido di Ponte Alto
A Cognome, frazione di Trento, si trova una delle attrattive naturalistiche più interessanti della zona: l’orrido di Ponte Alto. Devo ammettere che inizialmente l’idea di visitare questo luogo non mi entusiasmava più di tanto. Il motivo non è certamente legato al nome (che comunque non lascia presagire nulla di buono) ma alla mia claustrofobia che mi tiene alla larga da luoghi stretti o troppo vicini agli abissi. Di solito mi basta leggere che si tratta di un luogo sconsigliato ai chi soffre di claustrofobia per girare i tacchi e guardare altrove ma questa volta, complice la compagnia, l’entusiasmo, e anche la possibilità di tornare indietro in caso di malessere, mi sono buttata nella mischia ed ho fatto benissimo. L’unico vero punto “claustrofobico” è una stretta scala a chiocciola, poco illuminata, che scende in profondità e permette di ammirare la cascata da dietro. Io in realtà non ho avuto alcun problema e la potrei rifare tranquillamente anche adesso.L’orrido di Ponte Alto è un canyon scavato dalle irruente acque del torrente Fersina nel corso di millenni. La sua irruenza è tale che in passato, onde evitare che detriti anche di grosse dimensioni venissero scagliate lungo il centro abitato, sono state realizzate alcune opere idrauliche. Oggi si possono ammirare delle spettacolari cascate (la più spettacolare è alta 40 m). Il corso dell’acqua è talmente fragoroso che risulta quasi difficile sentire cosa ci sta dicendo la persona che ci parla di fronte. Uno spettacolo da non perdere.
E’ possibile visitare l’orrido solo con una guida. Le visite guidate partono ogni mezz’ora. Per maggiori dettagli sugli orari e sul costo del biglietto vi consiglio di consultare questa pagina.
Cosa vedere a Trento: il Muse museo delle scienze
A pochi passi dalla stazione centrale di Trento si trova un’altra delle attrazioni assolutamente imperdibili per chi visita Trento: sto parlando del Muse, il museo delle scienze. Già l’edificio esterno è di quelli che non passano inosservati. Disegnato da Renzo Piano e inaugurato nel 2013, la sua particolare forma segue il profilo delle montagne e ribadisce il forte legame con il territorio.
Se volete visitare il Muse vi consiglio di prendervi un po’ di tempo, almeno 3 ore. Non è uno di quei musei che si possono visitare frettolosamente. Stiamo parlando di un percorso espositivo che si sviluppa in 6 piani per un totale di 19.000 metri quadri. Percorso espositivo piuttosto coinvolgete, per nulla noioso, e soprattutto interattivo. Partendo dal basso e salendo verso l’alto, si ripercorre la storia del nostro pianeta, dalle prime creature viventi, alla comparsa dell’uomo; dalla sua evoluzione fino ai giorni nostri. Un percorso affascinante che apre a molti spunti di riflessione su quanto possiamo fare per preservare il pianeta che ci ospita.
Molto bello è anche il giardino esterno, con i suoi orti che si sviluppano in 2 mila metri quadri. Un’esperienza tutta da vivere sia per bambini che per adulti.
Per maggiori informazioni vi lascio qui il sito ufficiale.
Degustazione di vini all’Enoteca provinciale del Trentino
Il Trentino è una regione ricchissima di eccellenze enogastronomiche di altissimo livello, in grado di soddisfare anche i palati più esigenti. E tra queste eccellenze ci sono ovviamente i vini. Il Trentino, grazie alla sua posizione geografica privilegiata e alla passione dei suoi viticoltori, offre una varietà di vini unica.
L’antico Palazzo Roccabruna ospita dal 2007 l’Enoteca Provinciale del Trentino che ogni giovedì, venerdì e sabato apre le sue porte e dà la possibilità di degustare gli ottimi vini del territorio, scegliendo tra sessanta etichette, in abbinamento a degustazione di formaggi e salumi trentini. Seguiti e guidati da una preparatissima enologa noi abbiamo avuto la possibilità di degustare Nosiola, Muller Thurgau, Marzemino, Teroldego e Castel Beseno. I miei preferiti (ma ovviamente sono gusto personali) sono stati la Nosiola e il Teroldego.
La Nosiola è stata una vera scoperta: un vino bianco, fresco, leggero, fruttato, poco invasivo ma non per questo privo di personalità. Lo sperimenterò per i miei aperitivi.
Il Teroldego è invece un vino rosso dal gusto più deciso, forte e avvolgente, molto adatto a carni rosse, salumi e formaggi stagionati.
Visitare una distilleria e degustare la grappa
Di tutte le esperienze provate in questo weekend la visita alla Distilleria Marzadro è quella che mi ha stupita di più. Non sono abituata a bere bevande con alte gradazioni e per questo di base sono poco interessata all’argomento. O forse dovrei dire ero, perché dopo la visita guidata e la degustazione ho completamente cambiato la mia opinione. Mi sono infatti trovata di fronte ad una realtà affascinante, bellissima, ricca di storia, passione, tradizione e innovazione.
La Distilleria Marzadro si trova a Nogaredo, circa 20 km da Trento, alle spalle del fiume Adige, circondata da verdi campi e con le Alpi sullo sfondo. Grazie alla visita guidata abbiamo scoperto sia la storia della famiglia Marzadro, dalla nascita della loro azienda fino allo sviluppo nel tempo, sia come nasce una grappa, partendo dalle vinacce fino al suo imbottigliamento.
La visita si è conclusa con una degustazione che mi ha fatta innamorare di questo prodotto, tanto che ho deciso di acquistare alcune bottiglie da portare a casa e regalarle ad amici e parenti. La distilleria Marzadro produce anche ottimi liquori. Questo è il mio preferito.
Per maggiori dettagli vi invito a consultare il sito della distilleria.
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