Diario di Viaggio a Catania: cosa vedere in 3 giorni nella città etnea

Piazza Duomo Catania

Nonostante io viva in Sicilia non avevo mai visitato Catania. Grave pecca, lo so, alla quale però ho rimediato lo scorso fine settimana, durante il quale ho trascorso 3 bellissimi giorni nella città etnea. Ho approfittato infatti della Settimana del Baratto ed ho usufruito di un pernottamento gratuito presso un b&b in cambio di un servizio fotografico della stessa struttura.

Catania mi è piaciuta molto. Somiglia per molti versi alla mia Palermo, ne condivide tradizioni, cultura, stile di vita ed atmosfere, ma le suggestioni sono diverse. Si avverte molto la presenza dell’Etna, visibile da via Etnea nelle giornate di cielo limpido, con la sua cima innevata praticamente tutto l’anno. Una presenza che trasmette forti emozioni, come un gigante bello e buono ma capace anche di fare tanto male. Difficile da spiegare a parole, occorre viverle le emozioni per comprenderle.

Primo giorno lungo la via Etnea


Partiamo da Palermo alle 10,00 del mattino e dopo 3 intense ore di viaggio in auto tra strade dal panorama bucolico finalmente arriviamo a Catania. Il nostro b&b, A Casa di Laura, si trova in via Milano, una zona piuttosto comoda, a pochi passi dal centro. Giusto il tempo di fare la registrazione e sistemare i bagagli che siamo già in strada, alla ricerca di un posto dove mangiare qualcosa. Facciamo pochi passi a piedi e giungiamo in via Etnea, la via principale di Catania, lunga circa 3 km, così chiamata perché esattamente di fronte si vede l’Etna. Scendiamo verso il centro e ci fermiamo al bar Spinella, esattamente di fronte il Giardino Bellini. Seduti al tavolino mangiamo pietanze tipiche dello street food catanese, ovvero arancini e cartocciate. Non potevamo iniziare il nostro tour in modo migliore!

Giardino Bellini

Giardino Bellini CataniaDopo pranzo visitiamo il Giardino Bellini, considerato uno dei polmoni verdi della città, dedicato appunto al grande musicista Vincenzo Bellini nato proprio a Catania. La luce è molto bella, il cielo è limpido con qualche nuvola che lo rende molto interessante e dietro al quale il sole si nasconde creando bei giochi. Il giardino è molto frequentato: qui la gente viene a correre, a rilassarsi, a passeggiare, a far giocare i bambini.

Anfiteatro Romano

Anfiteatro Romano CataniaProseguendo lungo la via Etnea arriviamo a piazza Stesicoro dove si trova l’Anfiteatro Romano, probabilmente costruito nel II secolo, probabilmente tra i più grandi anfiteatri d’Italia subito dopo il Colosseo e l’arena di Verona. Dico probabilmente perché quello che si vede in realtà è solo una piccola parte. Il resto della struttura infatti è stato completamente inglobato nel moderno centro abitato e solo grazie ad una ricostruzione in 3D è stato possibile avere la percezione della maestosità di questo monumento.

La Collegiata

La Collegiata

Poco più avanti incontriamo la Basilica della Collegiata, con la sua tipica facciata in stile tardo barocco che contraddistingue tutte le chiese della Val di Noto, patrimonio UNESCO, ricostruite dopo il terribile terremoto del 1693. Mentre guardo ammirata questo capolavoro un tizio alle mie spalle, con evidente tono di orgoglio, mi conferma che si tratta della Chiesa della Collegiata e mi invita a visitare gli interni. Non mi lascio pregare, entro e la ammiro in silenzio perché è in corso la Santa Messa e non voglio disturbare i fedeli.

Piazza dell’Università

Piazza Università di CataniaGiusto pochi passi e giungiamo all’ampia Piazza dell’Università, vero centro della movida catanese soprattutto durante il periodo estivo. Qui infatti si svolgono eventi e concerti e si può mangiare seduti ad un tavolino dei tanti locali che si trovano attorno. Caratteristica della piazza sono i 4 lampioni in bronzo che custodiscono 4 suggestive leggende.

Piazza del Duomo

Piazza Duomo Catania

La via Etnea finisce nella famosissima Piazza del Duomo. Al centro della piazza si trova la Fontana dell’Elefante che rappresenta appunto un elefante (Liotru) realizzato in pietra lavica che sorregge un obelisco egiziano. Da qui, volgendo lo sguardo a 360°, ammiro il bellissimo ed imponente Duomo di S. Agata, anche esso capolavoro in stile tardo barocco, la Porta Utzeda, Fontana dell’Amenano, Palazzo del Municipio e Palazzo degli Elefanti. Rimaniamo seduti sui gradini della fontana ad ammirare il tramonto ed appena fa buoi visitiamo la mostra di Vivian Maier alla Fondazione Puglisi Cosentino. Dopo la mostra ci spostiamo nella frequentatissima via Santa Filomena, ricca di locali dove si può mangiare e bere. Ci fermiamo da Fud, mangiamo ottime pizze accompagnate da ottima birra e dopo un’altra bella passeggiata torniamo al b&b.

Secondo giorno fuori porta tra Acitrezza e Acicastello


Dopo la lunga passeggiata di ieri oggi decidiamo di goderci in pieno questa bella domenica di sole e ci spostiamo in auto lungo la costa. Dopo circa 10 km arriviamo alla Riviera dei Ciclopi di Aci Trezza.

Aci Trezza

Catania Faraglioni di Aci Trezza

Questa località a pochi km da Catania è diventata famosa grazie ai suoi faraglioni che hanno ispirato molte leggende e storie. Si narra infatti che i faraglioni altro non siano che le rocce che il ciclope Polifemo lanciò contro Ulisse dopo essere stato accecato. I faraglioni di Aci Trezza sono protagonisti anche del romanzo I Malavoglia di Giovanni Verga. Qui infatti si infranse la barca chiamata Provvidenza durante una notte di mare in tempesta, condannando i suoi proprietari alla miseria.

Mangiamo una squisita granita al pistacchio, passeggiamo lungo la costa, ci godiamo il sole caldo e piacevole, ammiriamo i temerari che fanno il bagno a metà novembre e poco dopo ci spostiamo nella vicina Aci Castello.

Aci Castello

Aci CastelloAd 1,5 km da Aci Trezza si trova Aci Castello, così chiamato per il suo pittoresco castello normanno costruito sopra una roccia a picco sul mare. Proviamo a visitarlo ma siamo prossimi all’orario di chiusura e preferiamo aspettare la riapertura delle 15. Nel frattempo faccio qualche foto sfruttando un cielo abbastanza favorevole che regala colori vividi ed interessanti contrasti.
Ci concediamo un abbondante e delizioso pranzo a base di pesce presso il Cortile delle Fate e dopo una breve passeggiata digestiva finalmente visitiamo il castello. Da qui la vista è splendida, si vede tutta la costa, c’è un’aria di pace incredibile.

Poco dopo rientriamo a Catania, ci rilassiamo qualche minuto al b&b e poi riscendiamo in centro città per ammirare e vivere Catania by night.

Terzo giorno: alla scoperta dei nomi illustri di Catania


Durante questo terzo ed ultimo giorno di permanenza a Catania sono da sola e decido di visitare le zone limitrofe alla via Etnea.

Il mercato del pesce

Mercato del pescePrima tappa è il mercato del pesce che si trova proprio in centro città, dietro la Piazza del Duomo. Basta attraversare la Porta Utzeda e si viene immersi in un modo chiassoso e colorato fatto di venditori che “abbanniano” la loro mercanzia e che vendono il loro pesce fresco appena pescato. C’è veramente il ben di dio: seppie, calamari, orate, polpo, triglie, sgombri e tutta una serie di pesci di cui ignoro il nome ma che sembrano interessanti. Rimango a guardare per qualche minuto dietro la ringhiera di un balcone in alto e poi mi sposto.

Casa natale di Giovanni Verga e di Vincenzo Bellini

Casa Giovanni VergaDecido di visitare la casa natale di Giovanni Verga che si trova in via S. Anna, a pochi passi dal centro. Era da quando è stata resa visitabile che desideravo vederla ed è stata un’emozione incredibile potere vedere e toccare con mano la casa dove questo grandissimo scrittore è nato ed ha vissuto per parecchi anni. Il biglietto d’ingresso costa € 4 ed è comprensivo di un’audioguida molto dettagliata che racconta parte della vita di Verga ed il significato dei molti oggetti presenti nell’abitazione. Riesco quasi ad immaginare la vita di quel tempo!

Ma l’emozione non finisce qui. Giro l’angolo, imbocco via Vittorio Emanuele II e mi ritrovo alla casa di Vincenzo Bellini, diventata un museo, dove si trovano esposti gli spartiti scritti di suo pugno, le locandine delle sue opere ed una collezione dei suoi pianoforti.

Teatro Greco Romano

Teatro greco romano Catania

Dalla mappa leggo che sempre in via Vittorio Emanuele II si trova il Teatro Greco Romano. Lo cerco ma non riesco a trovarlo, ma poi mi rendo conto di esserci passata davanti senza essermene accorta. La mia disattenzione è comunque giustificabile perché il teatro è completamente inglobato e nascosto dal centro abitato, come se si trovasse nel cortile di un residence.  Infatti superato l’atrio d’ingresso e la galleria mi ritrovo dentro il teatro, circondata dai palazzi delle moderne abitazioni. Il palcoscenico è completamente sommerso dall’acqua che crea suggestivi riflessi e la sensazione che provo è a metà strada tra il piacevolmente stupita e l’inorridita per quello che potrebbe quasi essere considerato uno scempio. Non so che provare: mi piace ma allo stesso tempo mi dà la sensazione di profanazione.

Teatro Massimo Bellini

teatro Bellini Catania

Mi accorgo che sono quasi le 14,00 e la fame si fa sentire. Torno in piazza del Duomo, mangio un abbondante piatto di pasta alla Norma ed una Minna di S. Agata, mi riposo seduta sui gradini della fontana dell’Elefante e dopo essermi ripresa mi dirigo verso il teatro Massimo Bellini. Cammino tra stradine interne seguendo la mappa, un po’ titubante, ma superato un arco giungo a Piazza Bellini ed il colpo d’occhio è impressionante. Mi siedo su una delle tante panchine ad ammirare la maestosità del teatro e i giochi d’acqua della piccola fontana posta al centro. Decido di usare tempi di esposizione più lunghi per ottenere un effetto setoso dell’acqua.
Ma la luce comincia a calare e devo trovare un bel posto dove fotografare il tramonto.

Finalmente l’Etna

etna

Torno nuovamente al Duomo che finalmente riesco a visitare all’interno e quando esco mi appare una visione: eccolo finalmente lì, l’Etna, che in questi 3 giorni ha giocato a nascondino con le nuvole. Vederlo così, svettare tra le cupole delle chiese ed i tetti dei palazzi, circondato dalla luce calda del sole che sta calando, è un’emozione incredibile.
Purtroppo commetto l’errore di andare alla ricerca di un punto di vista migliore. Un po’ la stanchezza, un po’ il tempo che scorre via, non faccio in tempo, il sole tramonta ed il buio comincia a circondare tutto. Peccato! Ma conserverò per sempre lo stupore provato alla visione di questo gigantesco vulcano che svetta con fierezza.

Ma si è fatto tardi e questa vacanza volge al termine. Mi rimetto in macchina e faccio strada verso casa, con i muscoli delle gambe indolenziti per i tanti chilometri percorsi a piedi, ma con la gioia di chi ha trascorso 3 giorni bellissimi, ha fatto tante belle foto ed ha tanto da raccontare.

Informazioni su Giusy Vaccaro 104 Articoli
Laureata in Beni Culturali , attualmente sto proseguendo gli studi in Storia dell'Arte presso l'Università di Palermo. Dopo aver accumulato molti anni di esperienza nel settore dell'informatica, ho deciso di seguire la mia passione per la cultura e il territorio, fondando il blog ioamolasicilia.com, dedicato alla valorizzazione della Sicilia. Sono inoltre presidente dell'Associazione Culturale Pantarei che promuove eventi culturali e iniziative artistiche.

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