La seconda tappa del nostro tour bavarese prevede la visita del castello di Linderhof, il più piccolo tra i castelli di re Ludwing, ma anche l’unico ad essere stato portato a conclusione.
Dopo una abbondante colazione a base di buonissimo latte bavarese, abbandoniamo il nostro albergo di Reit Im Winkl, circondato di pace, per raggiungere Oberammergau, dove si trova invece l’albergo che ci ospiterà questa notte. Lungo il tragitto, al confine con l’Austria, ci imbattiamo in un bellissimo lago, che molto probabilmente non potrà mai competere con la bellezza ed il fascino del lago Chiemsee, ma che in ogni caso suscita in noi un certo interesse. Dopotutto veniamo da una terra in cui di laghi ce ne sono davvero pochi e il loro aspetto non ha nulla a che vedere con gli scenari che stiamo ammirando in questi giorni.
Il cielo limpido ed un tiepido sole sembrano aprire le porte ad una splendida giornata. Ma qui in Baviera non si può mai essere certi di nulla, specie quando si parla di clima. Infatti poco dopo delle nubi sempre più minacciose cacciano via il nostro bellissimo cielo per lasciare il posto ad un grigio plumbeo che non lascia presagire nulla di buono. Ma noi non siamo tipi da farsi scoraggiare.
Giusto il tempo di sistemare le nostre valigie in hotel e via, di nuovo in auto, per raggiungere il castello di Linderof. Lasciamo l’auto nel vasto parcheggio alberato, andiamo a ritirare il biglietto di ingresso con l’orario della visita guidata, acquistiamo panini, coca cola ed un dolcetto in uno dei tanti negozietti di souvenirs che si trovano nel piazzale di ingresso, ed infine ci incamminiamo tra i sentieri del giardino che ci conducono proprio davanti il palazzo, una copia in miniatura della reggia di Versailles.
Il castello di Linderhof: le stanze
Il castello di Linderof è veramente molto piccolo, dà quasi l’idea di una graziosa bomboniera, curata nei minimi dettagli, con finiture pregiate. La nostra visita inizia puntualissima e come sempre non è possibile fare foto all’interno. Di fronte alla bellezza di queste stanze la tentazione di trasgredire la regola c’è, ed è pure molto forte, ma la nostra guida, una ragazza tedesca integerrima, non abbassa la guardia neppure per un istante e non disdegna di rimproverare aspramente i malcapitati trasgressori!
Il Castello di Linderhof era, in origine, un capanno di caccia che il padre di Ludwig, il re Max II, aveva fatto costruire e che veniva chiamato “la casetta del re.” Nel 1874 Ludwig fece smantellare la casetta del re trasferendola nel luogo in cui si trova oggi. L’arredamento ha mantenuto, come anche tutte le lussuose stanze, lo stile del secondo rococò. L’intero edificio in legno è stato rivestito in pietra.
Tra le stanze più belle sicuramente la Stanza degli specchi, copia in miniatura della più famosa stanza a palazzo di Versailles. Ludving però non la usava come stanza da ballo. A dire il vero qui non ci sono mai stati balli. Il re la usava come soggiorno, egli amava sedersi nella nicchia, a volte leggendo l’intera notte. Dato che Ludwig II era solito dormire di giorno e stare sveglio la notte, gli specchi creavano un effetto spettacolare con le luci delle candele riflesse centinaia di volte.
Il castello di Linderhof: il giardino
La ricchezza degli arredamenti e delle decorazioni in ambienti non molto grandi mi ha trasmesso una claustrofobica sensazione di chiusura. Sarà per questo che invece ho ammirato il bellissimo giardino e le fontane che ho girato in lungo ed in largo nonostante la pioggia che, ahimè, alla fine è arrivata.
I giardini che incorniciano il castello sono considerati tra i più belli al mondo. Il parco combina elementi formali del periodo Barocco con giardini rinascimentali Italiani con scorci che ricordano i Giardini all’inglese. I giardini dalla disposizione rigorosamente geometrica, sono immersi in un ampio parco paesaggistico.
Nella parte più alta del giardino, esattamente dietro il castello, si trova un piccolo tempio circolare dal quale parte una cascata a 30 livelli che infine sfocia in una bellissima fontana.
Il castello di Linderhof: la grotta di venere
Immersa nel giardino si trova anche la Grotta di Venere. Questa grotta è stata costruita esplicitamente per la rappresentazione delle opere liriche di Wagner. Ludwig le faceva veramente rappresentare li, ascoltandole come unico spettatore, in un ambiente quasi surreale e in assoluta solitudine.
La nostra visita al castello di Linderof si è conclusa. Stanchi ed appagati recuperiamo l’auto e torniamo in hotel. Lungo la strada ci siamo concessi una piccola pausa perché non abbiamo saputo resistere alla tentazione di fermarci a Oberau ed entrare in uno dei tanti localini a bere una cioccolata calda e a mangiare una fetta di strudel alle mele con la panna. Siamo in Germania: se non mangi lo strudel che sei venuto a fare?
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