La prima volta che sono stata a Firenze ero una studentessa dell’ultimo anno delle superiori, in viaggio di istruzione con la scuola. Praticamente una vita fa! Quello non fu un viaggio qualsiasi ma “il viaggio”! Fu la mia prima volta lontana da casa senza parenti; la mia prima volta con una macchina fotografica tutta per me (anche se in prestito); il mio primo vero incontro con l’arte e la bellezza.
Durante quel viaggio imparai molte cose: imparai che le brioches con il gelato ce le abbiamo solo qui in Sicilia; imparai che si può capire da dove vengono le persone semplicemente sentendole parlare; imparai che viaggiare è bello, perché è bello scoprire, mettere da parte per un po’ le proprie abitudini e lasciarsi trasportare da nuove realtà; imparai che l’arte non va vista solo attraverso i libri di scuola ma dal vivo. Da quel momento in poi, infatti, chiese, palazzi storici, musei, monumenti ed opere di vario genere hanno suscitato il mio interesse, animato da un fervente curiosità che ancora oggi non si spegne.
Quante cose è stata in grado di insegnarmi Firenze. Dopotutto ero nella città che ha dato i natali a Dante, Brunelleschi, Botticelli, Donatello, Machiavelli, i Medici e molti altri; ero nella città d’arte per eccellenza; ero nella culla del Rinascimento; ero in quello che per me era il posto più bello del mondo.
Ma la vera folgorazione è avvenuta di fronte a quella che a mio parere è la più incredibile opera mai prodotta dall’uomo: la Chiesa di Santa Maria del Fiore, ovvero il Duomo di Firenze. Una chiesa immensa, dalle proporzioni smisurate, altissima, monumentale, così ricca ma allo stesso tempo così ordinata. Nulla sembrava messo a caso, ma ogni singolo particolare era stato creato per stare esattamente lì ed in nessuna altra parte del mondo. Praticamente l’immagine della perfezione assoluta e della bellezza. E poi la cupola realizzata da Brunelleschi con una tecnica innovativa e geniale, con il suo inconfondibile colore rosso che si vede da ogni parte in città; l’altissimo Campanile di Giotto; il Battistero posto di fronte… Tutta questa bellezza mi commuoveva, mi sembrava impossibile che potesse essere reale. Eppure lo era ed io la potevo ammirare.
Tutto attorno al Duomo le altre meraviglie di Firenze, come la Chiesa di Santa Maria Novella, Piazza della Signoria, Palazzo Vecchio, la statua del David, Ponte Vecchio, il Giardino di Boboli, la Chiesa di Santa Croce, la Galleria degli Uffizi… Come dimenticare lo stupore di fronte alla Nascita di Venere di Botticelli? Che meraviglia! Guardavo quel quadro come si guarda la persona amata…
Sono tornata a Firenze in diversi momenti della mia vita e sempre con persone diverse. E’ come se ad ogni nuovo inizio avessi bisogno di ripercorrere le sue strade e rivedere i suoi capolavori, ogni volta con occhi diversi ma con le stesse emozioni di sempre. Sono stata qui con il mio ex fidanzato, con quello che poi è diventato mio marito e persino da sola, un paio di giorni fa. E’ stato così strano tornare qui, con una macchina fotografica finalmente tutta mia e senza bisogno di mappe o indicazioni, tanto la strada già la conosco e so dove andare. Strano ma bello, nonostante il freddo intenso che mi faceva tremare le mani e rendeva difficile scattare foto, nonostante il cielo nuvoloso e l’aria grigia, nonostante fosse il “blu monday”.
E’ come quando hai fame ed allora mangi e ti sazi, e ti senti bene. Ma prima o poi avrai di nuovo fame e mangerai ancora. Ed io lo so che a Firenze tornerò ancora.
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