Bologna è una città che mi ha affascinata e conquistata al di là di ogni mia più rosea aspettativa. Ammetto che l’avevo scelta principalmente come base di partenza per visitare le città limitrofe, vista e considerata la sua posizione nel cuore dell’Emilia-Romagna e gli ottimi collegamenti con treni e trasporto pubblico. Ed invece ogni piazza, ogni portico, ogni costruzione, ogni singola opera d’arte custodita dentro chiese e palazzi mi ha restituito una città ricca di storia, arte e cultura, tutta da scoprire e da ammirare. Camminare lungo le strade di Bologna significa fare una sorta di viaggio nel tempo che abbraccia Medioevo, Rinascimento, Manierismo, Barocco ed arriva anche all’arte contemporanea. Un tripudio di bellezza che da un lato ti soddisfa, ma dall’altro ti fa venire voglia di conoscere e sapere ancora di più.
Con questo itinerario a Bologna tra storia e arte voglio proporvi quelle che per me sono le mete imperdibili per chi, come me, ama andare alla scoperta delle meraviglie artistiche di ogni città.
Itinerario a Bologna tra storia e arte: le tappe
Queste, secondo la mia opinione, sono le tappe imperdibili per un itinerario a Bologna tra storia e arte.
- Piazza Maggiore
- Basilica di San Petronio
- Fontana del Nettuno
- Le due torri
- I portici di Bologna
- Pinacoteca Nazionale
- Basilica di Santo Stefano
- Basilica di San Domenico
- Complesso Monumentale di Santa Maria di Vita
- Itinerario a Bologna: cosa vedere nei dintorni
1. Piazza Maggiore
Ogni itinerario a Bologna non può che partire se non dal cuore pulsante della città, ovvero Piazza Maggiore. Lunga 115 m. e larga 60 m., sempre affollata di gente a tutte le ore del giorno e della sera, è il luogo nel quale si concentrano le principali attività. Il suo perimetro è segnato dalla presenza dei principali palazzi di potere, sia laico che religioso. A Piazza Maggiore a Bologna infatti si affacciano il Palazzo dei Notai, il Palazzo Comunale, il Palazzo del Potestà, il Palazzo dei Banchi e la Basilica di San Petronio.
2. Basilica di San Petronio
A Piazza Maggiore spicca per la sua imponenza e per la sua maestosità la Basilica di San Petronio, considerata la quinta chiesa più grande d’Italia, dedicata al santo patrono della città. Si tratta comunque di una chiesa fortemente voluta da un potere laico, il Consiglio dei Seicento di Bologna, con l’intento di ostentare i valori dell’autonomia civica. La sua costruzione ha inizio a partire dal 1388 e come è facile intuire ci vollero parecchi secoli prima che fosse completata. Questo ovviamente ha comportato anche una sovrapposizione di stili sia architettonici che decorativi.
La facciata è rimasta incompiuta e il rivestimento in marmo occupa solo la parte inferiore. Non è comunque un unicum, anzi esistono parecchie chiese in Italia la cui facciata è rimasta incompiuta (vedi la basilica di San Lorenzo a Firenze) o terminata parecchi secoli dopo la costruzione della chiesa (vedi la basilica di Santa Maria del Fiore sempre a Firenze).
Decisamente spettacolare è l’interno, a 3 navate, ampio e spazioso, arricchito da 22 cappelle ricchissime di opere d’arte, da ammirare una per una. Vi consiglio di soffermarvi sulla Cappella dei Re Magi e di ammirare gli affreschi di Giovanni da Modena e di Francesco Alberti. Affreschi che propongono scene della vita di San Petronio nella parte centrale; le storie dei Re Magi sulla destra; il Giudizio Universale sulla sinistra.
Da non perdere anche il Compianto in terracotta policroma, opera di Vincenzo Onofri in una nicchia di un pilastro absidale.
3. Fontana del Nettuno
Che cosa ci fa una fontana sovrastata da una statua alta 320 cm, che raffigura il dio Nettuno, nella piazza attigua a piazza Maggiore? In che modo il dio del mare dovrebbe rappresentare la città di Bologna, visto che il mare dista da qui parecchi chilometri? Come sempre c’è una spiegazione a tutto e questa spiegazione vede prevalere una ostentazione di potere.
La statua di Nettuno è stata realizzata nella seconda metà del ‘500 dallo scultore fiammingo Giambologna, e come da tradizione tiene con la mano sinistra il classico tridente. La mano destra invece è protesa in avanti, proprio in direzione di Piazza Maggiore, e il gesto non sembra affatto casuale. Ricorda il classico gesto di intercessione che spesso vediamo nelle figure dei santi. Ma Nettuno non è un santo. Allora cosa sta facendo?
Se ci trovassimo di fronte ad un paesaggio marino, penseremmo che stia estendendo il suo potere sul mare e sul vento per dominarlo e domarlo. Ma lo scenari qui è completamente diverso. In realtà questo è uno dei numerosi casi in cui la Chiesa si serve della mitologia pagana per ribadire un concetto. E così, se nella mitologia Nettuno è colui che domina il mare, in questa rappresentazione simbolica Nettuno è il papa che estende il suo potere sulla città di Bologna. Chiaro no?
Ovviamente la fontana aveva anche la funzione di fornire acqua alla città.
4. Le Due Torri: Asinelli e Garisenda
Altro simbolo di Bologna sono le sue due torri, che svettano a pochi passi da Piazza Maggiore. Furono costruite in età medievale dalle ricche famiglie di cui portano i nomi per un duplice scopo: da un lato servivano per motivi difensivi, ma dall’altro servivano ad ostentare il potere di chi le aveva fatte realizzare. La più alta è la Torre degli Asinelli, che con i suoi 97 metri e i suoi 498 gradini permette di ammirare dall’alto tutta la città. La Torre Garisenda è più bassa, 48 metri, ed anche più inclinata a causa del cedimento del terreno.
5. I Portici di Bologna
Prima di partire le previsioni meteo non erano tra le più incoraggianti. Era prevista pioggia abbondante per tutta la durata del mio viaggio e questo inizialmente mi aveva scoraggiata. Poi però ho realizzato che Bologna è la città dei portici e che i suoi 40 km di lunghezza mi avrebbero comunque garantito riparo per gran parte del mio itinerario. Alla fine di pioggia ne è caduta pochissima, quasi del tutto ininfluente, ma la passeggiata sotto i portici ha comunque avuto il suo fascino.
I portici a Bologna sono nati nel Medioevo, con l’intento di ampliare gli spazi abitativi senza invadere la strada. Sono praticamente il simbolo di Bologna e sono stati dichiarati patrimonio UNESCO nel 2021. Il portico più lungo è quello di San Luca che con i suoi 3796 metri è il portico più lungo al mondo. Conduce fino in cima al Colle della Guardia, dove sorge il Santuario di San Luca.
6. Pinacoteca Nazionale di Bologna
Se siete amanti dell’arte e soprattutto della pittura, la Pinacoteca Nazionale di Bologna è una tappa imprescindibile. Il museo racconta, attraverso la pittura, la storia dell’arte nel territorio emiliano e italiano dal ‘200 fino al ‘700, con un percorso espositivo ordinato cronologicamente. Vi consiglio soltanto di prendervi tutto il tempo necessario, di non visitarlo frettolosamente, perché attraversando le oltre 30 sale si riesce a percepire l’evoluzione della pittura e delle tematiche sul nostro territorio, oltre che le influenze che i vari artisti hanno lasciato come eredità.
Si possono ammirare opere dei più grandi artisti italiani come il Polittico di Bologna di Giotto, una delle poche opere da lui firmate; l’Estasi di Santa Cecilia di Raffaello; Madonna con Bambino e santi Margherita, Girolamo e Petronio del Parmigianino; Gesù Cristo il buon ladrone di Tiziano; Susanna e i Vecchioni di Artemisia Gentileschi; numerose opere di Guercino, El Greco, i Carracci, Guido Reni e molti altri ancora.
7. Basilica di Santo Stefano (Complesso delle Sette Chiese)
La Basilica di Santo Stefano rappresenta l’edificio cristiano più antico di Bologna. Si tratta in realtà di un complesso formato da più chiese che sorge nel punto in cui erano stati seppelliti Agricola e Vitale, due santi martiri uccisi nel 304. Il progetto nasce da un’idea di San Petronio, santo patrono della città, e voleva emulare il Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Tra gli edifici principali vi sono la Basilica del Santo Sepolcro, il Cortile di Pilato e la Chiesa della Trinità. Si tratta indubbiamente di un luogo mistico che manifesta il forte legame con la cristianità della città di Bologna.
8. Basilica di San Domenico
La Basilica di San Domenico è indubbiamente una delle chiese più ricche di storia dell’arte a Bologna. Si tratta di un vero e proprio santuario che custodisce le spoglie di Domenico Guzman, frate fondatore dell’ordine dei domenicani, giunto a Bologna nel 1218 e morto nel 1221. Alla facciata in mattoni rossi in stile romanico si contrappone un interno ricchissimo di opere d’arte e meraviglie che commuovono per la loro straordinaria bellezza.
A cominciare dalla Cappella di San Domenico, un vero capolavoro. Al centro si trova la grande arca in marmo, opera di Nicolò dell’Arca, che segnala la presenza della tomba del santo. Opera arricchita da alcune statue realizzate da un giovane Michelangelo. Sulla parete di fondo troviamo 7 statue in marmo, che rappresentano le 3 virtù teologali e le 4 virtù cardinali. Completano la cappella 4 tele con i miracoli di San Domenico e l’affresco del catino absidale, opera di Guido Reni, che rappresenta La Gloria di San Domenico.
All’interno della chiesa di trovano altre opere di Guido Reni, Ludovico Carracci, Guercino, Filippino Lippi, oltre al uno spettacolare coro ligneo rinascimentale.
9. Complesso Monumentale di Santa Maria di Vita
Altra tappa imprescindibile per un itinerario a Bologna tra storia e arte è sicuramente il complesso monumentale di Santa Maria di Vita, formato dal Santuario e dall’Oratorio dei Battuti. Entrambi meritano grande attenzione.
All’interno della chiesa, nella cappella a destra del presbiterio, si trova un’opera dall’incredibile impatto emotivo e drammatico, talmente coinvolgente da fare venire i brividi. Sto parlando del Compianto sul Cristo morto, opera in terracotta realizzata da Nicolò dell’Arca (lo stesso che ha realizzato l’Arca di San Domenico), capolavoro della scultura quattrocentesca italiana. Cristo morto è stato deposto dalla croce e giace per terra, circondato dalle persone a lui più, care che manifestano il loro dolore in modi differenti, ma comunque coinvolgenti. A destra Maria di Cheofa e Maria Maddalena urlano per il dolore, sembra quasi di sentirle. Un dolore che sembra travolgerle come un forte vento in grado di gonfiare le loro vesti; al centro San Giovanni evangelista, il discepolo prediletto, con una mano sul mento trattiene a stento le lacrime; a sinistra troviamo la Madonna, Salomé e Giuseppe di Arimatea.
Quello di Nicolò dell’Arca non è l’unico compianto in terracotta presente a Bologna. Ce ne sono diversi, anche molto belli. Ma questo li supera per impatto emotivo.
Da non perdere neppure l’Oratorio dei Battuti, capolavoro del barocco bolognese, da ammirare a 360°. Splendido è il soffitto alla veneziana con grandi tele dedicate alla Madonna, arricchite da decorazioni in stucco e legno; il gruppo in terracotta nella parete di fronte l’altare raffigurante i funerali della Vergine, opera di Alfonso Lombardi; il dipinto della Madonna col Bambino e santi opera di Giovanni Francesco Bezzi.
10. Itinerario a Bologna: cosa vedere nei dintorni
Come vi avevo preannunciato all’inizio di questo articolo, da Bologna si possono facilmente raggiungere le località limitrofe, anche utilizzando il servizio di trasporto pubblico. In un’ora di treno si raggiunge Ravenna, la capitale dei mosaici. Il centro storico dista appena 10 minuti a piedi dalla stazione di Ravenna e oltre ad ammirare i capolavori UNESCO vale assolutamente la pena provare la buonissima piadina romagnola.
In 30 minuti di treno invece si raggiunge Ferrara, la città degli estensi. Anche qui numerosissime opere d’arte legate soprattutto al Medioevo e al Rinascimento. Splendido è il Palazzo Schifanoia che conserva uno dei cicli allegorici ad affresco più significativi del Rinascimento. E anche qui la cucina non vi deluderà.
Sono contenta che Bologna ti sia piaciuta. Spero che la Torre degli Asinelli torni visitabile al più presto perché è davvero una location privilegiata per ammirare la città dall’alto.
Si l’ho adorata. Mi ha davvero colpita la ricchezza di arte e di capolavori. Visitare Bologna dall’alto della Torre degli Asinelli deve essere un’esperienza incredibile.