A gennaio del 2009 mi sono recata in Messico, e precisamente nella penisola dello Yucatan, per il mio viaggio di nozze.
La meta di destinazione inizialmente doveva essere un’altra eppure questo viaggio, che si era presentato come una scelta di “ripiego”, si è rivelata invece una delle esperienze più ricche ed emozionanti di tutta la vita, sotto ogni punto di vista.
Il tour, durato 13 giorni, mi ha portato alla scoperta di un mondo fino a quel momento visto solo nei documentari, tra Messico, Guatemala e Belize. Le cose che mi hanno colpita sono state davvero tante.
Le antiche piramidi Maya, in primis, esempio lampante di un’antica ed evoluta cultura che ancora oggi si nasconde fra mille misteri. Il sito archeologico più famoso è quello di Chichén Itzà, molto bello ma anche molto affollato, sia da turisti che da venditori ambulanti. Ma ce ne sono altri, meno caotici e forse per questo più interessanti, come Uxmal, Palenque o Tikal.
Si è trattato di un viaggio in gruppo, a tratti piuttosto avventuroso, con una guida autorizzata e molto esperta del territorio che mi ha fatto innamorare di questi luoghi già di per sé molto affascinanti.
La presenza di numerosi animali che vivono quasi in simbiosi con l’uomo è emozionante, soprattutto per chi come noi è abituato a vedere certe creature solo attraverso una gabbia.
L’incontro ravvicinato con il coccodrillo genera reazioni entusiastiche simili a quelle dei bambini; l’urlo inquietante delle scimmie urlatrici, che echeggia tra le foreste immerse nella nebbiolina della pioggia, ricorda quello di un giaguaro, e solo la calma rassicurante della nostra guida ci fa desistere dalla fuga; il volo del pellicano che si immerge all’improvviso in acqua alla vista di una preda, per poi riemergere con il becco gonfio di acqua e cibo sembra tratto da un documentario sugli animali; e poi le cicogne, gli aironi, le tartarughe, le iguane, le tarantole e la minaccia persistente (che per fortuna è rimasta una minaccia) della possibilità di incontrare dei serpenti. Che meraviglia!
Uno degli aspetti più rappresentativi di questa zona è la massiccia presenza di verde. La zona è molto umida e le piogge sono molto frequenti. Sebbene fossimo in gennaio (quindi periodo secco) la pioggia ci ha accompagnati per diversi giorni. Una pioggia però mai troppo invadente, anzi spesso leggera e quasi invisibile, che dava alle foreste un tocco quasi fiabesco e rendeva l’atmosfera surreale.
Ovviamente, nella mia rievocazione di questo viaggio non posso non citare le splendide spiagge caraibiche: spiaggia di sabbia fine e bianchissima, mare cristallino, il sole, una palma e una pina colada: cosa si può volere di più dalla vita?
Ecco il nostro itinerario
1° giorno: Palermo-Roma; Roma New York; New York-Cancun;
2° giorno: Cancun;
3° giorno: Cancun; Chichen Itza; Merida;
4° giorno: Merida, Uxmal; Campeche;
5° giorno: Campeche; Palenque;
6° giorno: Palenque; Yaxchilen; Flores;
7° giorno: Flores; Tikal; Belize City;
8° giorno: Belize City; Lamanai; Kohunlich;
9° giorno: Kohunlich; Cancun
Alla fine del tour ci siamo concessi 4 giorni di relax e mare sulla riviera Maya. Ci volevano, anche se abituati ai ritmi del tour ci siamo un po’ annoiati. Dopotutto il viaggio è scoperta e avventura. Il relax lo si può fare anche a casa!
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